25 novembre: scarpette rosse per offrire borse di studio a donne maltrattate

Un’installazione artistica, “le scarpette rosse di Maddalina”, frutto di un progetto di artigianato inclusivo per finanziare borse di studio per donne vittime di violenza, sarà inaugurata sabato 25 novembre, alle ore 17.30, a Bergamo, a Daste. È l’iniziativa della cooperativa Generazioni Fa, che in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ha organizzato un pomeriggio all’insegna di solidarietà, sensibilizzazione, teatro e musica, ad ingresso gratuito. 

Dal 1 gennaio al 12 novembre, sono state 102 le donne in Italia vittime di femminicidio, 82 in ambito familiare/affettivo, e tra queste 53 uccise dal partner o dall’ex. Un numero che negli ultimi anni è in continuo aumento, e che coinvolge donne sempre più giovani, come ha dimostrato anche l’ultimo femminicidio di Giulia Cecchettin. 

“Abbiamo pensato a delle babbucce rosse per dare una connotazione di casa, di qualcosa che si utilizza nella quotidianità – spiega Jole Villa, responsabile Area Mamma e Bambino di Generazioni Fa -. Sono state realizzate a mano, a maglia, in questi ultimi mesi, da tantissime persone, singoli, gruppi ed associazioni, centinaia di persone che hanno aderito con entusiasmo a questa iniziativa, ben oltre le nostre aspettative. Nei mesi precedenti abbiamo venduto anche dei kit, contenenti un gomitolo di lana, la spiegazione su come realizzarle, il racconto del progetto e le etichette da applicare, e ora il frutto di questo lavoro sarà acquistabile proprio il 25 novembre. Il prezzo di vendita base è di 14 euro. Può essere un ottimo regalo natalizio solidale, con un risvolto sociale importante: tutto il ricavato sarà infatti devoluto alla realizzazione di un fondo per borse di studio per donne vittime di violenza”.  

Un modo anche per sensibilizzare: “Incontrarsi per realizzare assieme queste babbucce, ha portato a momenti in cui si è parlato liberamente attorno al tema della violenza sulle donne. I gruppi di lavoro si sono svolti in diversi luoghi, dalle Case di riposo, fino ad alcuni locali sensibili al tema, è stata un’occasione in cui prendere la parola e fare dei ragionamenti condivisi”. 

Dopo l’inaugurazione dell’istallazione artistica, alle 18.30 ci sarà una performance teatrale, “Il filo”, nata da un percorso partecipato di teatro sociale con donne che, a vario titolo, tutti i giorni guardano in faccia la violenza di genere. Un laboratorio che ha visto la luce per poter dar voce alla complessità del tema e poter raccontare il percorso impervio e faticoso che va dalla presa di coscienza, al coraggio di dire basta e alla criticità del ricostruirsi nuove traiettorie di vita e felicità. 

Come dimostra l’immagine scelta per il volantino di questa giornata: si vede una crepa dorata: è la tecnica giapponese del kintsugi, la riparazione con l’oro che nasce dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica ed interiore: “Un messaggio di speranza: si attraversano delle difficoltà e se ne esce riscoprendo la propria forza, tornando a brillare”.

Segue alle 19.30 un buffet a cura di Dolci Sogni Liberi, un progetto della cooperativa sociale Calimero per il reinserimento delle persone detenute. 

Infine, alle 20.30 la musica: danze folk, un momento per conoscere e sperimentarsi in danze tradizionali popolari, italiane ed estere: “Un modo per veicolare il messaggio che Insieme è la via, che è nell’unità dei generi che si può uscirne migliorati e stare meglio tutti quanti”. 

Per chi fosse interessato all’acquisto delle babbucce solidali (dal n° 18 al 44), ma impossibilitato a partecipare all’evento di sabato, può prenotarle scrivendo o chiamando il seguente numero: 349.265 3879.

Per maggiori informazioni: www.generazionifa.it

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *