“Così vicini, così lontani”: educazione e sfide digitali in un incontro a Terno d’Isola

Quella delle giovani generazioni può indubbiamente definirsi una generazione digitale. Ma non si è scivolati ormai in una «degenerazione digitale»? A questa domanda provocatoria ha voluto rispondere uno degli incontri interparrocchiali di formazione, segnatamente per i genitori, tenutosi nei giorni scorsi nell’oratorio di Terno d’Isola sulla traccia «Così vicini, così lontani».

Presente un folto pubblico di ogni età, composto da persone delle parrocchie di Mapello, Ambivere, Valtrighe, Prezzate e Terno d’Isola. Presenti anche don Patrizio Moioli, parroco di Mapello, Ambivere e Valtrighe, don Luca Gattoni, parroco di Prezzate, e don Angelo Giudici, parroco di Terno.

Relatore della serate il giornalista Roberto Alborghetti, che ha al suo attivo anche testi sulla gestione responsabile della tecnologia, come quello pubblicato lo scorso anno dal titolo «(De)generazione digitale. Ragazzi sempre più dipendenti dalla Rete, attirati in una bulimia di immagini ed esperienze che rischiano di “killare” il cervello“.

Alborghetti ha esordito ricordando «la potentissima “macchina nera” di TikTok e il tempo, sempre più in crescita, trascorso sui dispositivi digitali. Le dinamiche delle dipendenze online, videogiochi compresi, richiedono percorsi per non cadere vittime dell’assedio della rete che sta togliendo sempre più spazio a gioco, sport, relazioni, apprendimenti scolastici e alla stessa vita familiare».

Il relatore ha respinto l’idea di apparire troppo crudo, realistico e senza giri di parole. «Questo incontro vuole essere una preziosa opportunità per conoscere e avvicinare la cosiddetta “generazione Z”, definita spesso come quella dei nativi digitali. Voglio riprendere le parole di Papa Francesco: quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, intervenne più volte sulla pervasività della tecnologia, affermando che “i genitori consegnano il telefono cellulare ai figli per essergli vicini, ma in realtà questo gesto non consente affatto di stare insieme a loro”.

Anche qui sta una nuova sfida educativa che pone tutti in gioco per trasformare la realtà digitale in risorsa ed esperienza di crescita e non in uno strumento che crea distanza tra noi, noi stessi e il mondo».

Il relatore ha ribadito con forza che «genitori, scuola e parrocchie possono insieme giocare un ruolo decisivo per accompagnare i giovanissimi in un percorso di conoscenza della rete, lontano da rischi e pericoli che stanno compromettendo, in tanti minori, sia la salute psicofisica, come gli effetti della luce blu, l’esposizione continua alle emissioni radio elettromagnetiche, la postura e l’overdose di videogiochi, sia il livello delle stesse competenze digitali, che sono inferiori nei soggetti che si avvicinano allo smartphone in età precoce». La serata si è conclusa con un dibattito molto partecipato.

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