Don Bepo Vavassori, primi passi del cammino verso la santità. Via all’inchiesta diocesana

La notizia attesa da lungo tempo dalla Diocesi e soprattutto dai Preti del Patronato, ex allievi, collaboratori, volontari e benefattori è arrivata.  Il nostro vescovo Francesco, dopo aver ricevuto il “Nulla Osta” dalla Congregazione delle Cause dei Santi ha dato il via libera ad avviare l’inchiesta diocesana per la causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio don Giuseppe Vavassori, fondatore del Patronato S. Vincenzo.

Questo significa che il nostro Vescovo ha accolto l’istanza avanzata un anno fa dalla postulatrice – con sede a Roma – Cristiana Marinelli, a nome di don Davide Rota e dei Preti del Patronato, e ha dato disposizioni per la raccolta di informazioni e materiale documentario che riguardano il Servo di Dio.  Tutti i fedeli, in modo speciale i viventi tra gli ex allievi di don Bepo che hanno avuto la possibilità di conoscere e di apprezzare le qualità sacerdotali di don Bepo, sono invitati a ricercare nell’album dei ricordi e a fornire al vicepostulatore presso il Centro Studi del Patronato via Gavazzeni 3 – Bergamo  (cell 3400523936 ) notizie utili, favorevoli o contrarie, riguardanti il vissuto e la testimonianza sacerdotale del Servo di Dio don Giuseppe Vavassori, a consegnare eventuali scritti o foto a lui attribuiti di cui fossero in possesso, o memorie e riflessioni personali e segnalare eventuali grazie ricevute, come stabilisce l’editto del Vescovo.

DARE INFORMAZIONI SUL FONDATORE DEL PATRONATO

Le parrocchie in particolare quelle dove ci sono state sedi del Patronato come Malpensata, Villaggio degli Sposi, San Paolo d’Argon, Endine, Clusone, Nembro, Stezzano, Romano, Sorisole, Santa Brigida e Cusio, Branzi, Trabuchello Isola di Fondra, Olmo al Brembo e Osio Sotto sono invitate a esporre l’editto nella bacheca della Chiesa e a darne pubblica informazione ai fedeli.

CASA DALLA PORTA SEMPRE APERTA

Don Giuseppe Vavassori è nato a Osio Sotto nel 1888 ed è morto il 5 febbraio 1975. In mezzo secolo ha portato il Patronato San Vincenzo a un grandioso e straordinario sviluppo con ben cinquantamila allievi accolti e avviati a compiere scelte professionali e di vita generosa. L’accoglienza a tutto campo di orfani e di giovani che chiedevano ospitalità ha trovato in don Bepo e nel suo Patronato la porta sempre aperta e nel Vangelo il motore di senso e la sorgente che purifica, rigenera e porta a maturità piena e compiuta. È stato «il don Bosco di Bergamo».

OLTRE LA BERGAMASCA

L’editto è stato comunicato non solo alle parrocchie della bergamasca, ma anche alla diocesi di Sanremo, dove fino al 25 novembre 2012 c’era una sede Patronato, come pure in Bolivia a La Paz e a Cochabamba dove tuttora il Patronato è presente con la Ciudad de los Niños (La Città dei Bambini), comunità di accoglienza di minori in situazioni di forte svantaggio sociale e familiare.

QUANDO AVRÀ INIZIO L’INCHIESTA

L’inchiesta potrà essere avviata presumibilmente tra un paio di mesi con la nomina dei giudici del Tribunale (Delegato del Vescovo, Promotore di giustizia, Notaio e Notaio aggiunto e con la nomina degli storici che avranno il compito di effettuare ricerche di materiale documentario negli archivi parrocchiali, comunali e privati sia per accertare la consistenza della fama di santità che ha circondato e circonda la figura del fondatore del Patronato, sia per mettere in luce l’opinione comune della gente secondo cui la sua vita è stata integra, ricca di virtù cristiane. Quelli che lo hanno conosciuto potranno parlare dell’esemplarità della sua vita, della sua influenza positiva, della sua fecondità apostolica, della sua morte edificante o anche contestare tale fama. L’inchiesta dovrà in particolare focalizzare l’attenzione sulla disposizione abituale del Servo di Dio a compiere il bene con fermezza, continuità e senza esitazioni e dimostrare che il candidato ha praticato le virtù a un livello molto elevato, superiore alla media. La mappa di riferimento per l’indagine sono le virtù teologali e cardinali e la fedeltà agli impegni sacerdotali: castità, povertà e obbedienza. Le sessioni del tribunale richiederanno diverso tempo per le audizioni dei testimoni. Nel frattempo a tutti è domandato di pregare e di chiedere al Signore grazie e aiuti per intercessione di don Bepo. 

A breve sarà anche predisposta una immagine del Servo di Dio che dovrà riportare la preghiera approvata dal vescovo e con sintesi brevissima della sua vita.

(don Arturo Bellini è vicepostulatore della causa di beatificazione)

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