Questa non è Ibiza: esperienze per un’estate che lascia il segno

Dopo un’esperienza forte come quella della Gmg, è naturale soffermarsi sulle nuove proposte da fare a un giovane per proseguire il cammino in modo significativo. Il rischio che si corre è quello di sottovalutare il tempo delle vacanze estive ritenendolo un periodo poco opportuno per proposte forti oppure di trovarsi un po’ disorientati di fronte alle molteplici iniziative. Per tutti questi motivi, dalla collaborazione tra l’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva, gli Uffici pastorali e le realtà diocesane impegnate nell’ambito della pastorale giovanile, nasce il progetto “Questa non è Ibiza: un collettore di esperienze forti per giovani che cercano un modo diverso di trascorrere le proprie vacanze.

“Questa non è Ibiza”: il collettore di esperienze per giovani

Tutto nasce dal desiderio di prendersi cura dell’estate dei giovani come uno dei momenti più propizi per vivere esperienze dilatate nel tempo nelle quali potersi sperimentare, insieme ad altri, in dinamiche e attività fuori dagli schemi del relax e del divertimento. Nella Diocesi di Bergamo esistono diversi uffici pastorali e realtà che intercettano i giovani in diversi modi e con attenzioni differenti. Ciascuno di essi si prende cura delle giovani generazioni donando loro prospettive nuove attraverso cui rileggere la propria vita e la propria fede. Proprio per questo motivo, il progetto coinvolge enti come la Caritas diocesana, il Centro Missionario Diocesano, l’Ufficio Pastorale per il Primo Annuncio, le Acli di Bergamo, Comunione e Liberazione, il CVS, il Monastero San Giacomo di Pontida, Operazione Mato Grosso, Sermig Bergamo, le Suore del Bambino Gesù, le Sorelle Clarisse di Bergamo, le Suore Orsoline di San Girolamo in Somasca e le Suore delle Poverelle.

Occasioni per mettersi in gioco “in prima linea”

Sul sito diocesano, nella pagina appositamente creata per raccogliere queste esperienze forti per giovani, sarà possibile ricercare la proposta più adeguata con un motore di ricerca sviluppato ad hoc dotato di diversi criteri di scelta: il numero dei partecipanti, il periodo, la destinazione e la tipologia. le diverse tipologie, troviamo “Carità e servizio” per vivere esperienze di stampo caritativo sia in Italia che all’estero mettendosi in gioco in prima persona per il prossimo, ma anche “Missione ed evangelizzazione” scoprendo terre lontane e vicine giocandosi a pieno nell’annuncio del Vangelo e nell’incontro di culture diverse. La categoria “Spiritualità”, invece, è pensata per coloro che sono mossi dal desiderio di prendersi cura della propria relazione con Dio.

La quarta tipologia è dedicata al “Sociopolitico” per incontrare nuove prospettive, riflettere sul valore della partecipazione e scendere in profondità rispetto all’impegno sociale e politico. Infine, “Turismo e pellegrinaggi” è la sezione attraverso cui proporre viaggi in mete turistiche con uno stile e un’attenzione che sappia andare in profondità oltre gli itinerari abituali.

Prendersi cura dell’estate dei giovani

Attraverso questi criteri, i singoli giovani, i gruppi giovani, gli oratori e le realtà parrocchiali potranno scegliere l’esperienza più adatta a loro in modo che possa andare in continuità o a compimento del cammino svolto durante l’anno. L’obiettivo del progetto “Questa non è Ibiza” non è quello di istituire un’agenzia viaggi, ma di donare senso e respiro vocazionale a un tempo leggero come l’estate, in cui la leggerezza non è sinonimo di superficialità, ma di una possibilità informale per condividere giorni intensi in grado di lasciare il segno.

Il valore aggiunto di questo progetto è anche il desiderio di poter intercettare quei giovani che faticano a stare dentro i percorsi ordinari dei gruppi per impegni di tempo o per periodi di studio lontani da casa, offrendo loro un database di possibilità dentro cui potersi giocare come singoli e nella condivisione con altri. Ragionando in prospettiva, è possibile dare valore all’estate e alle vacanze dei giovani come occasione di crescita personale e comunitaria: un’opportunità che, con uno sguardo di Chiesa, siamo chiamati a cogliere perché possa dare frutto.

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