Oratorio Bonate Sotto: un camposcuola arricchito dalle domande

Il camposcuola invernale è ormai uno dei punti fermi nei programmi annuali degli oratori. In città, in montagna oppure semplicemente rimanendo in oratorio per la vita comune o un’esperienza simile a un Cre invernale: ciò che conta è dare valore a questo tempo disteso per i propri ragazzi, adolescenti e giovani.

Inoltre, i giorni di vacanza si fanno ulteriormente preziosi se al centro vengono posti i bisogni emersi lungo il percorso. L’oratorio di Bonate Sotto ha scelto proprio la modalità del cammino per ascoltare i propri adolescenti ed entrare in dialogo con loro.

Mercoledì 27 dicembre, gli adolescenti di Bonate Sotto con i loro educatori e il loro don si sono messi in viaggio per raggiungere Esino Lario, un piccolo paese in provincia di Lecco che, all’apparenza, non sembra avere nulla di speciale, ma che è stato un “luogo di casa” nei quattro giorni del camposcuola. Il tempo trascorso insieme ha subito offerto opportunità di confronto, ma il vero dialogo è iniziato quando don ed educatori hanno iniziato a lanciare input ai loro adolescenti.

L’approfondimento tematico affrontato al camposcuola pone le sue radici nella visione di “Gran Torino”, un film del 2008 diretto e interpretato da Clint Eastwood in cui c’è molta carne al fuoco. Le tematiche della pellicola spaziano dalle problematiche tra diverse etnie al rapporto padre e figlio fino a toccare la dimensione spirituale e la guerra interiore che il protagonista vive quotidianamente. “Abbiamo scelto di partire da questa pellicola -spiega don Taddeo Rovaris, curato dell’oratorio di Bonate Sotto- per porre gli adolescenti di fronte alla complessità. Nella vita occorre prendere consapevolezza che le situazioni non si vivono a compartimenti stagni, ma con tutto se stessi e ciò implica una complessità da accogliere senza giudizi affrettati”. Dopo aver visto il film, nell’arco delle giornate successive, agli adolescenti sono state assegnate delle squadre con il nome dei personaggi da approfondire.

Ogni squadra, oltre a vivere le dinamiche della vita comune, ha ricevuto il compito di conoscere a fondo il personaggio assegnatoli attraverso le attività e i momenti di informalità. Ed è stata proprio quest’ultima il motore della condivisione. Anziché limitare le riletture solo ai momenti strutturati, l’oratorio di Bonate Sotto ha allargato la possibilità di confronto sfruttando delle camminate tra i paesaggi della zona. “I sentieri percorsi insieme sono stati uno spazio prezioso per le domande – prosegue don Taddeo-. Lungo il cammino, io e gli educatori ci siamo messi in ascolto degli adolescenti e ne siamo usciti molto arricchiti. Molte domande erano legate alla fede e lì, passo dopo passo, abbiamo percepito tutta la loro sete di profondità”.

Nel cammino condiviso, gli adolescenti di Bonate Sotto hanno trovato un’occasione in cui esprimersi liberamente senza timori e in cui esternare dubbi e idee anche seguendo le proprie emozioni. “Credo che gli adolescenti si portino a casa la bellezza dei piccoli gesti della vita comune e il desiderio di continuare la ricerca delle loro risposte. In questo clima disteso si sono sentiti accolti e compresi: vorremo che tutto ciò si ripetesse anche a casa per continuare questa ricerca insieme. Le domande sono tante, le risposte non sempre ci sono, ma saper di aver condiviso un pezzo di cammino fa bene a tutti e ci fa sentire amati”.

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