Oratorio Urgnano: 75 anni di storia vissuti come comunità

Settantacinque anni e… sentirli tutti! Anni vissuti, visti, rivisti, fotografati, raccontati e ancora vissuti con un unico filo rosso: l’oratorio. Il comune denominatore delle storie racchiuse in una comunità della diocesi di Bergamo, spesso si identifica in un luogo che è un po’ casa, un po’ cortile, un po’ scuola e anche un po’ Chiesa. Nell’anno di festeggiamenti dedicato al settantacinquesimo anniversario, i volontari dell’oratorio di Urgnano hanno scelto di rimettere al centro l’oratorio con la sua storia, il suo senso e la sua prospettiva nell’oggi.

Gennaio è sempre un tempo propizio in cui è possibile fermarsi e prendere del tempo per riflettere su un luogo in cui la Chiesa ha creduto e continua a credere tutt’ora. La prossima ricorrenza di San Giovanni Bosco sta rimettendo gli oratori al centro dell’attenzione e, in diverse realtà, si sta andando a riprendere le trame di questa bella storia. A Urgnano, cogliendo l’occasione del settantacinquesimo compleanno dell’oratorio, i festeggiamenti hanno preso corpo non solo tramite degli appuntamenti o dei percorsi da vivere insieme, ma anche attraverso due simboli calati nella quotidianità: una statua e una porta.

Per circa un anno, la statua di San Giovanni Bosco -patrono dell’oratorio- ha abitato l’ingresso insieme a una porta con una scritta luminosa posta in alto: “Oratorio”. La statua accoglieva chiunque entrasse in oratorio ricordandogli il senso e la prospettiva di un santo che ci ha speso la vita come diversi sacerdoti che hanno dato vita alla tradizione oratoriana bergamasca. Dall’altro, la porta era simbolo di un’accoglienza e una storia da scrivere insieme. “Sulla porta e attorno ad essa -spiega Fabio Parimbelli, volontario dell’oratorio di Urgnano- abbiamo appeso tantissime fotografie. Un anno fa era completamente spoglia, ma con il tempo è stata decorata con tutto ciò che di significativo abbiamo vissuto insieme in oratorio”.

Un “insieme” che comprende non solo le giovani generazioni, ma che estende il suo raggio d’azione a tutta la comunità. Sulla porta, infatti, sono stati affisi diversi scatti raffiguranti differenti proposte per le tutte le fasce d’età. Tra i volti radunati lì su quella porta è possibile scorgere un preadolescente in gita sulla neve come un volontariato intento a scolare la pasta alla festa dell’oratorio di Urgnano. Storie diverse che si incontrano sulla stessa porta con lo stesso desiderio: entrare a far parte di una bella storia di comunità.

Le stesse fotografie, come racconta Fabio, sono state poi raccolte e racchiuse in un calendario per ricordare i settantacinque anni dell’oratorio di Urgnano. “I festeggiamenti del settantacinquesimo si sono conclusi martedì scorso con la messa e un piccolo momento di festa in cui è stato consegnato il calendario e la nuova felpa dell’oratorio. È la prima volta che l’oratorio si dota di questo segno distintivo e vuole essere un modo per far sentire tutti a casa”.

Dopo un anno di festeggiamenti caratterizzato da proposte, cammini, riaperture di alcuni spazi e un coinvolgimento ampio della comunità, l’oratorio di Urgnano si porta a casa una nuova consapevolezza: “Nonostante i nostri 75 anni siamo ancora nuovi” dice Fabio sorridendo. “Conoscere la storia che ci precede -conclude- ci aiuta a comprendere fino in fondo il senso e il valore di un luogo come questo. Inoltre, ci dà la forza di guardare al futuro con speranza perché sappiamo che l’oratorio c’è, sta a noi viverlo e rendendolo una casa accogliente per tutti”.

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