Consiglio permanente Cei: “Educare alla pace per contrastare la cultura del conflitto”

Roma 25–9-2023 Cei - Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana. Prolusione del Card. Presidente S.E. Matteo Maria Zuppi Ph: Cristian Gennari/Siciliani

“Preoccupazione per il diffondersi di una cultura del conflitto, che ha nel linguaggio violento e nella corsa al riarmo due elementi fondamentali”. È quanto esprimono i vescovi italiani, nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, che si è concluso oggi a Roma.

“È invece quanto mai necessario educare alla pace, proponendo percorsi formativi e alternative valide, specialmente alle nuove generazioni, spesso destinatarie di un’attenzione marginale”, scrivono i presuli.

In tema di formazione, il Consiglio permanente ha salutato “con favore” la firma, lo scorso 9 gennaio, dell’Intesa con il Ministero dell’istruzione e del merito in vista del concorso per gli insegnanti di religione, evidenziando come, da una parte, questo traguardo “valorizzi quanti operano nella scuola e, dall’altra, apra una riflessione sulle
modalità per coinvolgere quanti invece scelgono di non avvalersi di questo insegnamento”.

Giubileo, l’importanza del delegato diocesano

È stato presentato ai vescovi, durante il Consiglio permanente della Cei che si è concluso oggi a Roma, il calendario degli appuntamenti del Giubileo predisposti dalla Santa Sede, con le indicazioni relative alle iscrizioni e alla partecipazione. In quest’ottica – si legge nel comunicato finale – è stata ribadita l’importanza del delegato diocesano, che ha il compito di interfacciarsi con il Dicastero per l’Evangelizzazione per tutto ciò che riguarda l’organizzazione e la promozione degli eventi in diocesi e del pellegrinaggio diocesano o regionale.

In vista del Giubileo, infatti, potranno essere proposte iniziative di preghiera, che insieme al vescovo vedano protagonista il popolo di Dio, nell’arco del 2024, un anno che Papa Francesco ha deciso di dedicare proprio alla preghiera. “I prossimi mesi – ha spiegato il Pontefice all’Angelus di domenica 21 gennaio – ci condurranno all’apertura della Porta Santa, con cui daremo inizio al Giubileo. Vi chiedo di intensificare la preghiera per prepararci a vivere bene questo evento di grazia e sperimentarvi la forza della speranza di Dio. Per questo iniziamo oggi l’Anno della preghiera, cioè un anno dedicato a riscoprire il grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera nella vita personale, nella vita della Chiesa e del mondo”.

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