Fernanda Wittengs, prima direttrice della Pinacoteca di Brera. Una donna che salvò la bellezza

“Io non posso fare diversamente perché ho un cervello che ragiona così, un cuore che sente così”. C’è un’incredibile naturalezza nelle parole di Fernanda Wittengs, prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera, che difese i grandi capolavori custoditi nelle sale del “suo” museo nei giorni bui dei bombardamenti su Milano.

Cosa importa, se il mondo tutt’intorno crolla, salvare l’arte? Eppure Fernanda non aveva dubbi, come racconta Sara Rattaro, scrittrice dalla fine sensibilità ne “La donna che salvò la bellezza” (Mondadori).

Nelle prime pagine del libro Fernanda Wittengs ricorda le visite a Brera quand’era bambina, con la sua famiglia. Il padre le diceva, davanti al “Cristo morto” del Mantegna che “la bellezza è nutrimento dell’anima”, e quel seme deposto nel suo cuore negli anni è cresciuto fino a farle realizzare la vocazione di lavorare nel mondo dell’arte.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, costretta ad assumersi la responsabilità della direzione dopo che i fascisti avevano cacciato Ettore Modigliani, dovette mettere in campo tutta la sua tenacia e il suo coraggio per difendere le opere d’arte dalla distruzione o dal saccheggio da parte dei nazisti.

Non si limitò, tuttavia, a questo. Le sue strategie di resistenza abbracciavano anche amici e conoscenti ebrei, che tentava in ogni modo di mettere in salvo, anche a costo di rischiare la vita. Nel romanzo di Sara Rattaro sulla sua strada Fernanda incontra due ragazzi: Rachele, ebrea, alla quale le leggi razziali hanno stravolto la vita, e Vittorio, 15 anni, che nonostante sia figlio di un fascista trova il coraggio di ragionare con la propria testa e di agire controcorrente. Una storia luminosa, scritta per i giovani lettori, destinata a lasciare traccia nel loro cuore.

Chi vuole approfondire la storia di questo personaggio straordinario può leggere anche “L’allodola” (Salani) di Giovanna Ginex e Rosangela Percoco. Frutto di una ricerca accurata, traccia il ritratto di una donna appassionata, animata da una forte moralità, visionaria e coraggiosa, pronta a morire per le proprie convinzioni.

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