Una giornata intensa di cammino sinodale da vivere insieme, con i rappresentanti di associazioni e movimenti della diocesi di Bergamo. Il convegno «Cercatori di speranza – Il percorso del discernimento comunitario» al cineteatro di Boccaleone è stato un’occasione preziosa di confronto e di approfondimento per ragionare su cosa sia il “discernimento”.
L’apertura è stata affidata a don Michelangelo Finazzi, vicario episcopale per i laici e la pastorale: «C’è uno stile sinodale che vale sempre, e speriamo di realizzarlo sempre di più nelle nostre comunità. È importante – ha detto – che diverse aggregazioni laicali, associazioni e movimenti, manifestino il desiderio di prendere parte a un percorso sinodale, ovvero di camminare insieme, prima di tutto tra di loro, e poi condividendo poi questa esperienza con altri gruppi e associazioni, anche all’interno delle parrocchie, a non coltivare solo il proprio orticello, ma a vivere insieme l’esperienza cristiana».
Poi Sabrina Penteriani, delegata vescovile alla cultura e alla comunicazione ha introdotto l’intervento di don Giuliano Zanchi, teologo, membro del Consiglio nazionale del Cammino sinodale. Al termine i partecipanti si sono divisi in gruppi per riflettere su “La parrocchia, ma non solo la parrocchia”.
Don Giuliano si è soffermato su due diverse forme di discernimento degli eventi e delle situazioni, attingendo a riferimenti biblici: «Sono quelle della profezia e della sapienza. Il criterio profetico mira a salvaguardare l’“incondizionato” della rivelazione di Dio, il suo nucleo essenziale, da possibili fraintendimenti e deformazioni. Lo sguardo sapienziale connette invece la stessa rivelazione alla vita concreta degli esseri umani».