Il vescovo a imprenditori e professionisti della Val Brembana: “Spopolamento, danno per tutti”

Dalla produzione di serramenti all’edilizia, dai servizi per gli uffici alle distillerie, ci sono tante aziende piccole e medie nell’ossatura economica della media Valle Brembana. Questo è il ritratto offerto da una ventina di imprenditori, artigiani e professionisti della zona – con una carica di passione che si traduce anche in responsabilità sociale – durante l’incontro svoltosi a Endenna (Zogno) con il vescovo Francesco Beschi in occasione del suo pellegrinaggio pastorale nella fraternità 2 della Comunità ecclesiale territoriale (Cet) 4 della Valle Brembana. Presenti anche il vicario territoriale don Mauro Bassanelli e don Luca Salvi, parroco di Poscante e Stabello.

Quest’area negli ultimi 70 anni è stata segnata da una lenta e costante tendenza allo spopolamento: se negli anni ’50 gli abitanti della Valle erano vicini ai 50 mila oggi sono meno di 40 mila. Il calo della natalità e l’emigrazione verso zone maggiormente presidiate da trasporti e servizi causano un impoverimento generale delle risorse – non solo materiali, ma nel tessuto comunitario – e una forte preoccupazione per il futuro. 

Di fronte a questa situazione gli imprenditori hanno colto l’occasione del dialogo con il vescovo “come un inizio per confrontarci, migliorare e portare avanti un cammino di collaborazione, misurandoci anche con i giovani che in futuro prenderanno in mano le nostre attività”.

“Il profilo dell’imprenditore – ha sottolineato il vescovo – ha subito grandi mutamenti nel tempo. Oggi è diventato una figura sociale di grande rilievo: è un punto di riferimento non solo perché crea e produce lavoro, ma perché contribuisce alla crescita della società”.

Sul territorio cambiamenti d’ampio respiro

Le trasformazioni in atto sul territorio dal punto di vista sociale ed economico hanno un respiro molto ampio, insieme globale e locale: “Il fenomeno della globalizzazione – ha proseguito il vescovo – è già stato in parte superato. Non ne parliamo più negli stessi termini di vent’anni fa. Il mercato allora si era esteso al mondo, innescando dinamiche nuove. Molte aziende avevano esternalizzato la produzione per diminuire i costi. Oggi c’è un ritorno alle filiere corte, ci sono problemi di trasporto delle materie prime. Gli scenari, anche a causa dei conflitti in atto, cambiano rapidamente”.

In questo contesto appare particolarmente delicata la situazione delle “aree interne” come la Valle Brembana: “Nella Comunità ecclesiale ci sono 63 parrocchie e 50 di queste sotto i mille abitanti, molte ne hanno addirittura meno di 500. Sono piccole comunità, zone che si spopolano, invecchiano e guardano al futuro con inquietudine e a volte con rassegnazione. È una zona che mi sta molto a cuore e penso che vada salvaguardata, perché lo spopolamento costituisce un danno per tutto il territorio bergamasco”. La fisionomia del nostro territorio, infatti, si nutre di questa pluralità “di campanili e piccoli comuni”. 

Spirito di squadra ed etica del lavoro

Il vescovo ha insistito sulla necessità di fare squadra: “Non credo alla figura dell’imprenditore solitario, ma a qualcosa di più sinergico”. Ha messo l’accento sull’etica del lavoro: “In ogni impresa ci sono fatica, sofferenza, responsabilità e tanta passione, ed è giusto che ne derivino gratificazioni dal punto di vista umano e dei profitti. Il problema è quali sono le modalità e le condizioni per raggiungere questo obiettivo e quali conseguenze ne derivano. Il lavoro, come dice il Papa nell’enciclica “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale resta la via migliore per costruire un’esistenza dignitosa, e questo deve valere per tutti”.

Le storie e gli interventi degli imprenditori hanno fatto emergere le fatiche, le sfide e le conquiste degli ultimi anni, fra pandemia, crisi economica e passaggi generazionali ma anche la tenacia e il coraggio di portare avanti attività che hanno spesso una storia significativa e una gestione familiare, e come caratteristica specifica una forte attenzione ai luoghi dove si radicano, dove spesso “le persone vengono prima del guadagno”. Hanno indicato fra le priorità per la Valle il potenziamento della formazione e dei trasporti. Il vescovo ha incoraggiato gli imprenditori a seguire la strada della collaborazione, che nella chiesa si sta realizzando anche attraverso il rilancio delle Comunità ecclesiali territoriali e l’attuazione delle unità pastorali: “Ci sono valori e obiettivi comuni per cui si possono unire le forze e lavorare insieme, instaurando percorsi di condivisione tra realtà diverse, per costruire qualcosa di nuovo”.

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