Parole che curano ferite nell’albo “Adesso e per sempre” di Chiara Lorenzoni e Marco Somà

Iniziamo con la recensione “Adesso e per sempre” di Chiara Lorenzoni e Marco Somà una nuova rubrica di recensioni “Caramelle”, in cui vi presentiamo libri che ci piacciono, e come le caramelle “uno tira l’altro”.

Che cosa rimane quando una persona non c’è più? Indaga con delicatezza in un tema che riguarda tutti, grandi e piccoli “Adesso e per sempre” di Chiara Lorenzoni e Marco Somà (Kite 2024). Un albo illustrato che parla di come si rimarginano le ferite partendo dalla bellezza, da cieli azzurri e alberi pieni di uccellini e di sussurri, con le foglie che suggeriscono parole portate dal vento.

Nella vita dei due protagonisti, papà volpe e suo figlio Olivo, ci sono un prima in cui “tutto filava liscio” perché erano in tre, c’era anche la mamma con loro, e avevano momenti semplici ma pieni di tenerezza, una vita quotidiana scandita da “canzoni sotto la doccia, profumo di tisana alla mela, abbracci all’improvviso e storie prima di dormire. La frittata non si bruciava mai”.

Nel dopo devono fare i conti con un grande vuoto, con una ferita profonda dentro al cuore, “le cose si annodano un po’. La frittata si brucia sempre, le storie si addormentano prima di Olivo, le canzoni sono andate via, ma gli abbracci all’improvviso sono rimasti”.

Ci sono tante emozioni che ribollono nell’anima, Olivo ha tanta rabbia dentro, sente la mancanza della mamma, “gomitoli di parole tristi gli si ingarbugliavano nel petto e uscivano liquide, gocciolando giù dagli occhi”.

Come si supera un momento così? Come si può trovare insieme ciò che dura “adesso e per sempre?”. C’è qualcosa che lo è? Dice l’ultima pagina di questo albo raffinato, mostrando una chiave, in cui al centro si distingue una piccola casa.

Le illustrazioni di Marco Somà sono fatte di delicatezza e di sogni, di colori pastello che non diventano mai cupi, nonostante le nuvole grigie che si sollevano qua e là per dare forma al dolore di Olivo e del suo papà e al senso di mancanza che entrambi provano. Le parole di Chiara Lorenzoni si posano leggere sulla pagina, lasciando tanti spazi di silenzio e di immaginazione, in cui ognuno può scrivere la propria storia, le proprie ferite.

La magia sta nei dettagli, in quello spazio segreto e immateriale in cui ognuno può trovare “parole nuove”, come fanno i due protagonisti in una casetta sull’albero che hanno costruito insieme, dando sfogo a tutta l’energia turbolenta che hanno dentro.

“Abbraccio, profumo di mela, mamma, sempre”: la strada che papà volpe e Olivo percorrono insieme è quella dell’amore (“più forte della morte è l’amore”, come si legge nel “Cantico dei cantici”), della speranza, di un futuro da costruire insieme, “adesso e per sempre”. Le parole li aiutano, conquistando un significato sempre nuovo, sapendo che “anche se adesso erano in due, lui e il suo papà, loro due e basta, nell’adesso e nel sempre sarebbero stati in tre. Loro tre. Per sempre”.

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