“In Canto”, un viaggio all’inizio di tutto, alla scoperta della creazione fra pittura e poesia

C’è una luce all’inizio di tutto, suggeriscono i dipinti dell’illustratore Alessandro Sanna nell’albo “In Canto” realizzato con la scrittrice e poetessa bergamasca Giusi Quarenghi Alessandro Sanna (Terre di Mezzo). Un libro prezioso ed evocativo, per il nostro appuntamento settimanale con le “Caramelle”, recensioni di libri speciali, in cui “uno tira l’altro”.

Ci sono suggestioni ispirate ai testi della Genesi e dei Salmi, reinterpretati in modo poetico, in quest’albo nato nella sua prima versione nel 2019 da un’idea di Fondazione San Zeno per raccontare con un libro i suoi vent’anni di progetti e attività. Il titolo originale era “Un tempo, una stella”, l’obiettivo raccontare la storia “del desiderio e della scoperta in grado di dare luce a nuove opportunità di cambiamento”.

Da questo primo nucleo è nato un albo che invita alla meraviglia e alla contemplazione, all’ascolto dei silenzi e all’osservazione della bellezza. Molti spazi bianchi, poche parole. Il colore che è come un lampo che si insinua nel cuore e apre orizzonti.

Le sequenze di Sanna, in cui elementi geometrici e macchie dialogano fino a tratteggiare un’evoluzione di sguardi, forme, oggetti, scandiscono una materia in trasformazione.

Le parole di Giusi Quarenghi sono come un indice poetico che scava nel processo creativo e generativo.

Per questo l’albo ha diversi livelli di lettura: può essere proposto ai piccoli per suscitare una visione del mondo, una suggestione estetica che passa dai colori, evocandone la carica emotiva, come quella evocata e teorizzata da Kandinskij.

Può diventare uno spunto per laboratori creativi poetici e pittorici, accogliendo e trasformando il potere generativo dell’opera dei due artisti.

C’è una parte affascinante della creazione che consiste nel “dare nome alle cose”, una parte importante del processo che le porta ad esistere, ad assumere forma e caratteristiche.

Sanna dipinge cieli stellati, albe, tramonti, evoca spazio infinito, galassie, alberi boschi, isole, paesaggi reali e immaginari. Ognuno può disegnare il proprio percorso, che porta a trovare punti di convergenza, a unire, “tutto ciò che è/ è insieme/ e fa insieme”. A tenere insieme il mondo materiale e la dimensione del sacro. Per scoprire, ognuno a modo suo, che “siamo la mano che tiene il fuoco/ siamo la mano che cerca le stelle”.

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