Villa Paradiso: quaranta giovani in preghiera per riscoprire il senso dell’amore

«Non si può amare veramente se non ci si “spoglia” a un incontro autentico, a un amore libero e liberante che è quello che ci fa sentire profondamente noi stessi».

Sono le parole di Suor Debora Contessi, madre provinciale delle Suore delle Poverelle durante il ritiro «Coraggio non abbiate paura di… Spogliarvi Insieme nell’Amore», promosso dall’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva della Diocesi di Bergamo e svoltosi sabato scorso presso Villa Paradiso.

Un’occasione di meditazione e di preghiera per quaranta giovani, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, della provincia di Bergamo, in avvicinamento al periodo quaresimale.

«La coincidenza della festa di San Valentino con il Mercoledì delle Ceneri, abbiamo spinto quest’incontro sul tema dell’amore e dello “spogliarsi” unendo le parole che Papa Francesco ci ha lasciato alla Gmg di Lisbona», ha introdotto don Gabriele Bonzi, Direttore Upee nell’accogliere i partecipanti al ritiro.

Nella prima parte, è intervenuta  Suor Debora Contessi che, prosegue don Bonzi, «ho conosciuto due anni fa quando era responsabile delle Suore delle Poverelle in Scampia».

Suor Simona e Suor Debora Contessi delle Suore Poverelle

«Per incontrarci con autenticità tra di noi e con noi stessi ho pensato a tre passaggi “imparati e mai finiti” per camminare insieme nell’amore», ha introdotto Suor Contessi.

Il primo passaggio è «Togliere la maschera» ed è stato letto il brano tratto dal Vangelo di Marco, in cui Gesù incontra un giovane ricco. «Questo tale si può collegare a noi perché le maschere che noi portiamo nascondono quello di cui abbiamo paura e che ci rende fragili; Gesù provoca sia questo “tale” che anche noi a riconoscere che Lui è l’unico, è Amore, quello tenace che manda sussurri e provocazioni per vivere con autenticità e a maschere scoperte», ha sottolineato Suor Contessi.

Alla luce di questo primo racconto, quest’ultima ha portato tre testimonianze tratte dalla sua esperienza personale in Scampia: la prima è lo sguardo di quest’anziano signore che, con il gesto della mano, la sollecitava a “rallentare” e di fermarsi nelle relazioni, la seconda è l’incontro con una bambina rom che le chiede come stava e la terza è stato un colloquio con un padre che stava affrontando un momento economico difficile che l’ha portata ad ascoltarlo senza pregiudizi.

Il secondo passaggio chiamato «Ascoltare nel sogno, il grido» ha messo al centro l’incontro di Gesù con il cieco Bartimèo di Gerico.

«Bartimèo mendica per strada e fa i conti con la pesantezza, la fragilità e il dolore ed è come quando noi “togliamo la maschera” e facciamo i conti con il nostro essere imperfetti; nonostante Bartimèo ci consegna un grido di dolore, lui “si mette in moto” perché vuole trovare la forza, ci crede e quando vede Gesù esprime il suo desiderio di poter riavere la vista che riacquista», ha detto Suor Contessi.

Il terzo passaggio che ha pensato Suor Contessi è stato intitolato «Fare casa nel cuore» con protagonista Zaccheo. «Capo dei pubblicani e basso di statura si arrampica a un sicomòro, nonostante gli sguardi, le risate e i giudizi della gente, per vedere Gesù perché vede in lui quel desiderio di umanità e di autenticità», ha spiegato Suor Contessi.

«Quest’incontro è un’esperienza di “amore gratis” e che possiamo trovare anche noi nel silenzo intenso, a contatto con le meraviglie del Creato quali la grandiosità del mare, il sole che sorge, il tramonto, le amicizie e gli amori; tutto questo fa “casa nel nostro cuore” perché con esse ritroviamo la gioia di amare, regalandoci una piena umanità libera e liberante verso gli altri e verso il mondo», ha concluso Suor Contessi.

Per riflettere su questi tre passaggi, si è tenuto il momento del deserto e preghiera personale con successiva condivisione a gruppi.

Momento di merenda condivisa

«Per me è la prima volta che partecipo a questo ritiro e mi hanno colpito molto le tre esperienze che la suora ha portato; ho vissuto il “deserto” in cappella con la musica di sottofondo, l’incenso e la presenza di Gesù», ha detto Sara di Trescore Balneario.

Nella seconda parte del ritiro, nella chiesina di Villa Paradiso, si è dato spazio alla Quaresima con la lettura del Vangelo e dell’Omelia di Papa Francesco del 2023 in occasione del Mercoledì delle Ceneri: «Ci sono tre strade per allenarci a riconoscere quanto Dio è vivente nella nostra vita e nella Pasqua e sono l’elemosina, la preghiera e il digiuno» ha detto Fabio Fabbris che si occupa della comunicazione per OratoriBg. Lo stesso Fabbris ha aggiunto che, dal 14 febbraio, si potrà ascoltare il podcast «2024 Quaresima Giovani» per allenarsi alla preghiera e all’ascolto in tempo di Pasqua.

Don Gabriele Bonzi, Direttore Upee della Diocesi di Bergamo

Durante questo momento, ai giovani sono stati consegnati due cartoncini raffiguranti un cuore e una maschera: su quello del cuore, ognuno ha scritto, ciò che ama mentre su quello raffigurante la maschera, ognuno ha scritto, sul retro, ciò che gli che impedisce di amare ed è stato inserito accartocciato in una scatola, .

Alla conclusione del ritiro, don Gabriele Bonzi ha ricordato i prossimi appuntamenti: «I Dieci Comandamenti» con Fra’  Andrea Cova dal 13 febbraio; «Vieni e seguimi» per giovani che si interrogano sulla vocazione al sacerdozio nei giorni 17, 18 febbraio e 22 marzo; «Giovani in preghiera» che si terrà il 16 febbraio e il 22 marzo; gli esercizi spirituali diocesani dal 15 al 17 marzo; le esperienze estive «Questa non è Ibiza»; il sesto ritiro giovani previsto per il 13 aprile.

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