Verso le elezioni europee. Lucia Annunziata: “Viviamo su una faglia in movimento”

Nel corso del 2024 più della metà della popolazione mondiale sarà chiamata a votare. Tra i paesi del mondo coinvolti dalle scadenze elettorali ci sono la Russia a marzo, gli Stati Uniti d’America ad aprile, le nazioni europee a giugno per il rinnovo del parlamento. Un’elezione condiziona l’altra in quest’epoca nella quale tutto è globalizzato: l’economica, la cultura e anche geopolitica.

Lucia Annunziata, giornalista di fama ed esperta di scenari internazionali e di conflitti, è intervenuta lunedì 19 febbraio 2024 all’interno del percorso Grammatica per una buona politica promosso dalle ACLI di Bergamo presso l’auditorium del Liceo Mascheroni. Il termine di riferimento da approfondire nel corso della serata era “Europa”. 

Annunziata ha collocato il dibattito sul ruolo del Vecchio Continente all’interno dello scenario globale attuale. Dopo il crollo del Muro di Berlino nel 1989, il disfacimento delle ideologie e la progressiva disgregazione degli equilibri novecenteschi si è avviato un processo che ha portato a quella situazione che gli analisti di politica internazionale oggi definiscono “Il grande disordine”.

I grandi trattati non custodiscono più la pace

Nazioni ed economie del mondo sono interconnesse in uno scenario nel quale le istituzioni internazionali e i grandi trattati che regolano i rapporti tra i poteri non sono più in grado di rappresentare tutti e quindi di custodire la pace e favorire il progresso. L’ONU e i grandi organismi nati dopo la Seconda guerra mondiale per garantire stabilità oggi non riescono a dare voce ai nuovi paesi emergenti e al sud globale.

L’Europa unita sembra schiacciata in uno scenario in movimento e che ha nel Mediterraneo un centro di interesse – e quindi motivo di contese – importante. Il ritorno delle guerre attorno all’Europa e anche al suo interno sono il segno preoccupante della ricerca di un nuovo equilibrio e della necessità di rendere le istituzioni europee capaci di rapportarsi con il resto del mondo in maniera più credibile. L’immagine efficace scelta da Lucia Annunziata per sintetizzare la situazione continentale viene della geologia: “È come una faglia: quando si muove sposta tutto ciò che le sta attorno”. 

L’Europa di fronte ai mutamenti radicali in atto

La domanda necessaria è se l’Europa sia in grado di reggere alle mutazioni radicali in atto. Secondo la giornalista sono molte le sfide da affrontare e su tutte grava il tarlo dell’incoerenza. Internamente l’Europa “ha fatto la moneta ma non ha ancora imparato a fare la politica”; nei confronti del resto del mondo “Dichiariamo guerre che non abbiamo intenzione di combattere e tifiamo per una pace che non sappiamo costruire”. Non sembrano emergere leadership significative che possano prendere una posizione chiara sulle grandi sfide del tempo presente. Le prospettive non sembrano quindi rosee.

Eppure, il valore e l’efficacia dell’Unione Europea sono emersi in maniera chiara durante la recente emergenza Covid; i nuovi cittadini dimostrano una naturale appartenenza all’UE; la generazione che da tempo sta governando il continente è ormai, per ragioni anagrafiche, al capolinea e si prospetta un cambio al vertice, le forse politiche euroscettiche oggi non mettono più in discussione l’appartenenza all’Unione.

Si tratta quindi di “abbandonare una narrazione viziata dall’eccesso di retorica e con poca verità” per recuperare l’umiltà necessaria per riprendere la costruzione del percorso ancora non realizzato. I passi da compiere sono chiari: politiche comuni più stringenti, superamento dell’unanimità per l’approvazione di ogni iniziativa, alleggerimento della macchina burocratica, organizzazione della difesa comune. La sfida per l’UE è quella di riuscire a far contare nel mondo il valore che siamo.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *