Prosegue questa sera alle ore 20.00, dopo il TG, l’appuntamento quaresimale con le catechesi su BergamoTv. La seconda tappa ha come titolo Lo riconobbero: insieme nell’ascolto. Il vescovo Francesco, durante il suo pellegrinaggio pastorale, ci sta ricordando spesso che il fine di ogni pellegrinaggio è l’incontro. Così, il cammino di Quaresima ci porta ad incontrare l’affascinante bellezza di un Dio che, per amore, spalanca le braccia sulla croce e vince la morte.
Dopo essere stati con Gesù nel deserto, in questa settimana siamo invitati a salire sul Tabor, il monte dell’incontro. Ogni salita, come tale, comporta una buona dose di fatica: è la fatica che ci auguriamo in questi giorni per staccarci dalla pianura delle nostre abitudini e per salire su quel monte dove ciascuno di noi può contemplare la bellezza del volto di Dio, che si mostra pieno di luce.
Il Vangelo descrive la scena della Trasfigurazione attraverso delle immagini dette teofaniche, come la luce e le vesti bianchissime, segni della presenza e dell’opera particolare di Dio in questo avvenimento.
I discepoli non solo vedono Gesù trasfigurato, ma odono dalla nube una voce: “Questi è il figlio mio, l’amato: ascoltatelo!”. Se si affrontasse la fatica di salire sul monte, se si riuscisse a ritagliare nelle nostre giornate un tempo di silenzio e di ascolto, non solo si potrebbe riconoscere Gesù come il Figlio amato, ma in Lui ciascuno di noi si sentirebbe prediletto e trasfigurato, sotto lo sguardo di un Dio che ci guarda con amore e tenerezza, senza giudicare. Ma perché tutto questo avvenga occorre mettersi in ascolto.
La famiglia è luogo privilegiato nel quale apprendere l’arte dell’ascolto e di conseguenza del dialogo, che sono dimensioni fondamentali di ogni relazione. Anche la relazione con Dio, a cui diamo il nome di fede, si nutre dell’ascolto e del dialogo con Lui, che chiamiamo preghiera. Per questo, a pregare si impara anzitutto in famiglia. È l’esperienza che ci racconteranno Laura Mazzucchi e Giulio Prandini, giovani sposi che, intervistati da Luca Rota, porteranno la loro testimonianza. Pur provenendo da esperienze familiari molto diverse dal punto di vista dell’educazione alla fede e alla preghiera, ci mostreranno come l’ascolto della Parola e il dialogo con il Signore abbiano segnato in modo decisivo il loro percorso di fidanzamento e la decisione stessa di sposarsi. Con esperienze ed esempi molto concreti, ci narreranno come la preghiera sia un ingrediente fondamentale della loro vita di coppia: un modo semplice ma profondo per aprire e chiudere insieme le giornate. Non nasconderanno che, a volte, si fa fatica a pregare ma, superata la fatica di salire sul monte, si vive una straordinaria esperienza di incontro con il Signore, che dà solidità al cammino di coppia. In questo tempo di Quaresima, la preghiera in famiglia diventa quindi realtà da custodire e da alimentare.
Anche questa sera la catechesi si concluderà con la testimonianza del Centro Missionario alla scoperta delle missioni diocesane, che possiamo aiutare con un gesto di solidarietà concreta.
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