Quaresima, a che cosa serve il digiuno digitale? Suor Chiara: “Se ci sottrae a una dipendenza, è una via verso la libertà”

Buongiorno suor Chiara,
all’inizio della Quaresima negli ultimi anni ho sentito proporre dal Papa ma anche da altri sacerdoti una nuova forma di digiuno che coinvolge le connessioni. Negli ultimi giorni è arrivata la notizia che sia in Gran Bretagna sia in Italia i telefonini saranno presto vietati a scuola per i più piccoli. Il divieto però di solito nasce da una mancanza di competenza, anche negli adulti, rispetto all’uso degli strumenti. Eppure, c’è anche chi li usa per pregare. Che cosa ne pensa? Connessi o disconnessi? Il digiuno digitale serve?
Grazia

Cara Grazia, come ogni forma di digiuno e di astinenza, anche quello digitale serve! Serve molto!

Mi pare, tuttavia, che il problema non sia l’essere connessi o non essere connessi, ma nell’astenersi, quando la necessità non lo richiede così che, mentre svolgiamo le nostre occupazioni, o ce ne stiamo piacevolmente in famiglia, con gli amici, oppure ci dedichiamo ad altro, ecc., siamo maggiormente presenti a noi stessi, 

Alla domanda “Connessi o disconnessi?”, allora io rispondo: “Entrambi!”.

Forse, non ne siamo molto consapevoli, ma mi pare di poter dire che ai nostri giorni questi mezzi di comunicazione sono necessari, poiché coinvolgono tutti gli ambiti della nostra vita sociale. Anche dal punto di vista spirituale sono uno strumento che permette, a molte persone, di seguire dal vivo la preghiera liturgica. 

Non va però dimenticato che, molte volte, creano dipendenza soprattutto se usati senza una adeguata formazione e maturità. 

La sfida, allora, è, da un lato, imparare ad usare e abitare i social e dall’altro, scegliere di rinunciarvi. Papa Francesco – come sottolinei nel tuo interrogativo – in molte occasioni ha richiamato al digiuno digitale, come modalità per liberarci dalle nostre dipendenze. Nel 2022 scrisse nel messaggio per la Quaresima: “Il rischio di dipendenza dai media digitali, impoverisce i rapporti umani. La Quaresima è tempo propizio per contrastare queste insidie e per coltivare invece una più integrale comunicazione umana fatta di «incontri reali» a tu per tu” (Papa Francesco messaggio per la quaresima 2022). 

È possibile, allora, in questo tempo di quaresima, provare a disintossicarci da queste forme di dipendenza? Credo proprio di sì! Compatibilmente con le necessità quotidiane, possiamo provare a circoscrivere l’uso di questi mezzi che, nonostante siano un’opportunità, rischiano di rubare il nostro cuore. Non nego che questa forma di digiuno possa essere molto impegnativa e dolorosa per alcune persone, ma sono convinta che aiuta a camminare verso la libertà del cuore, fortifica la nostra volontà riportandoci all’essenziale. 

Forse, ai nostri giorni, è proprio il senso del digiuno ad essere in crisi! «Il digiuno – ha detto ancora il papa – non è una dieta, anzi ci libera dall’autoreferenzialità della ricerca ossessiva del benessere fisico, per aiutarci a tenere in forma non il corpo, ma lo spirito. Il digiuno ci riporta a dare il giusto valore alle cose. In modo concreto, ci ricorda che la vita non va sottomessa alla scena passeggera di questo mondo»

E allora, cara Grazia, buon “digiuno” e buon cammino verso la libertà.

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