Leffe: fede, arte e storia nella mostra per il 65° anniversario dell’incoronazione della Madonna Addolorata

La corona della Madonna Addolorata

Si è aperta in questi giorni a Leffe, negli spazi della casa Parrocchiale, la mostra Redimita fuit aurea corona, a ricordo del 65° anniversario dell’incoronazione del simulacro della Madonna Addolorata, avvenuta il 31 Maggio 1959.

Il titolo della mostra, ripreso dalle parole con le quali i protagonisti di allora vollero ricordare questo evento sul registro delle messe, si sofferma sul momento in cui l’allora vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi pose sul capo della Madonna la corona d’oro, realizzata dallo scultore Attilio Nani. 

Il culto della Madonna Addolorata ha origini antiche per Leffe, molto probabilmente legate alla confraternita dei Disciplini, di cui è nota la presenza in paese dalla prima metà del XVI secolo.

Una devozione forte, che si sviluppa nei secoli, sino ad arrivare alla fine del XVII secolo, quando viene commissionata alla bottega dei Fantoni la stupenda Pietà, forse la migliore mai realizzata dalla bottega di Rovetta, alla quale lavorano sia il giovane Andrea Fantoni, al quale si deve interamente la figura del Cristo, sia il padre Grazioso.

La Madonna Addolorata al centro della vita della comunità

La Madonna Addolorata rappresenta ancora oggi, per questa comunità, il centro della vita religiosa che culmina con la solennità che si celebra la V Domenica di Quaresima.

Anche nella Leffe degli anni ’50 del secolo scorso: “l’industre borgata” come viene definita dallo stesso vescovo nel decreto di incoronazione, sotto la guida dell’allora parroco don Davide Azzola, questa devozione doveva essere molto sentita.

A tal punto che, per esprimere anche esteriormente questo profondo legame che la popolazione aveva con la sua “Madonnina”, tutta la popolazione volle offrire l’oro e le pietre preziose necessarie per realizzare una corona da porre sul capo della Vergine. La corona venne benedetta in Vaticano da papa Giovanni XXIII il 7 Maggio 1959.

L’ incoronazione di un’immagine mariana potrebbe essere considerata, per la mentalità di oggi, una pratica superata, svuotata di ogni significato, che non ha più nulla da dire. Niente di più falso.

L’attualità del rito di incoronazione

La mostra si pone come obiettivo, oltre che il ricordo di questo evento caro alla popolazione leffese, l’approfondimento del significato simbolico del rito di incoronazione. Due sono le sezioni che si potranno vedere visitando la mostra. Una storia di fede e devozione, che affronta, attraverso 5 tappe, documenti e filmati d’epoca, il percorso che portò all’incoronazione della Madonna Addolorata di Leffe, dalle origini del culto ai giorni dell’incoronazione.

Tra simboli liturgici e tesori artistici, dove si troveranno esposti diversi oggetti sacri utilizzati nel giorno dell’incoronazione. Questi oggetti, che sono posti in dialogo con le fotografie di quel giorno, quasi a voler emergere dal passato e rendersi fisicamente presenti ai nostri giorni, sono analizzati non solo dal punto di vista artistico, ma anche da quello simbolico all’interno della liturgia; significato che spesso, per abitudine o superficialità, viene sottovalutato.

Sono 14 gli oggetti esposti, alcuni dei quali appositamente realizzati per il giorno dell’incoronazione, altri facenti parte della ricca dotazione di cui la parrocchia dispone. Importante sottolineare come questi oggetti non siano opere “da museo”, ma sono ancora oggi utilizzati nelle funzioni della solennità della Madonna Addolorata.

La mostra realizzata con un gruppo di giovani volontari

La mostra è stata inaugurata venerdì 1 Marzo nella chiesa Prepositurale di San Michele Arcangelo. Dopo il saluto del parroco don Giuseppe Merlini, hanno preso la parola il sindaco di Leffe Marco Gallizioli, don Davide Rota Conti direttore dell’ufficio per la pastorale della cultura della Diocesi di Bergamo e Silvio Tomasini storico dell’arte e Conservatore del Museo Bernareggi.

La mostra, nata da un’idea di Nicolò Martinelli, sacrista della Parrocchia e coordinata da Silvio Tomasini, ha coinvolto nella realizzazione una decina di volontari, in buona parte giovani, che nei mesi scorsi hanno intrapreso un percorso di ricerca e approfondimento che ha portato alla realizzazione del percorso espositivo.

I temi della mostra saranno anche approfonditi da parte di don Mattia Tomasoni, direttore dell’Archivio Storico e della Biblioteca Diocesani, nella predicazione del Settenario in preparazione alla solennità della Madonna Addolorata dal 9 al 18 Marzo.

La mostra è visitabile nella casa Parrocchiale in via San Michele 4 dal 1 Marzo al 7 Aprile nei seguenti orari: venerdì 20.30 – 22.30, sabato 15.00 – 19.00, domenica 9.00 – 12.00 e 16.00 – 19.00. Per informazioni ed eventuali prenotazioni oltre gli orari della mostra: 349 766 3805, parrocchiasanmichelearcleffe@gmail.com.

Giorgio Bertocchi
Nicolò Martinelli

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *