Le Vie del Sacro: 43 giovani, oltre 16 mila persone coinvolte. Pronta l’edizione 2024

“Ci siamo accorti fin da subito – racconta Nancy Evangelista, una dei 43 giovani mediatori culturali che hanno partecipato al progetto “Le Vie del Sacro” – che il vero tesoro nascosto del progetto sono state le persone e le comunità che abbiamo incontrato”. 

La presentazione del report del progetto relativo al 2023, ieri nella sede della Fondazione della Comunità Bergamasca, ha mostrato il valore e le ricadute di un’azione insieme culturale, formativa e sociale che l’anno scorso ha coinvolto sul territorio bergamasco 16.823 partecipanti, portandoli a scoprire 117 luoghi sacri aperti al pubblico.

“Abbiamo coinvolto 54 parrocchie – continua Nancy -, che ci hanno aperto le porte di più di cento luoghi di culto, dalle grandi basiliche alle chiesette di montagna. Questo ci ha permesso di narrare i beni culturali nel luogo in cui sono nati, all’interno del contesto che li ha generati, l’unico in grado di dare le opere un senso compiuto, più profondo e complesso. Mese dopo mese abbiamo compreso sempre più il nome del progetto: Le Vie del Sacro parla di cammini reali sul territorio, di chiesa in chiesa, ma anche di un farsi compagni di strada sui territori della cultura”. 

Nel corso dell’anno sono stati promossi 536 appuntamenti culturali, di cui 105 itinerari sul territorio e 233 visite a chiese, monasteri e luoghi della cultura diocesani. 

“La Diocesi di Bergamo – afferma don Davide Rota Conti, direttore dell’ufficio diocesano beni culturali – ha promosso, in sinergia con molte parrocchie del territorio bergamasco, un ambizioso progetto che ha acceso una nuova luce sul vasto patrimonio artistico di cui è custode, perché fosse riconosciuto come strumento per comprendere il presente e come eredità da trasmettere alle future generazioni. Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 è diventata così un’occasione di crescita umana, intellettuale e spirituale. Abbiamo dato voce ai giovani, sostenendo la loro passione per l’arte e la storia del loro territorio e investendoli del ruolo di interpreti del patrimonio culturale. Tramite un approccio informale e innovativo, essi hanno facilitato la fruizione dei luoghi di culto e delle opere d’arte sacra, innescando in turisti e visitatori processi di rielaborazione dei contenuti più profondi, umani e spirituali, di siti e opere”. 

Il progetto “Le Vie del Sacro” è nato nell’anno di BergamoBrescia2023 anche come segno di rinascita: è stato, come spiega Giuseppe Giovanelli, presidente della Fondazione Adriano Bernareggi “una risposta ai due anni di pandemia che hanno colpito duramente il mondo della cultura. Si è scelto di ripartire dai giovani, una delle fasce di popolazione maggiormente colpite, investendo sulla loro formazione. Il progetto ha rappresentato un significativo impegno volto alla promozione dello sviluppo di professionalità sulle quali molti giovani hanno costruito il loro percorso formativo. Vorrei sottolineare, inoltre, la portata pastorale de Le Vie del Sacro, che ha saputo intrecciare alcuni aspetti vitali dell’attuale cammino della Chiesa: la valorizzazione del patrimonio artistico delle parrocchie intesa come occasione per la costruzione di un volto ecclesiale ospitale, il sostegno al protagonismo giovanile, il dialogo con il mondo e la cultura come terra di incontro e confronto”.

I giovani protagonisti del progetto hanno dato vita anche a format innovativi che hanno riscosso grande successo, come la Stra-sacro, escursione di 14 km della durata di una giornata sui colli di Bergamo, che ha alternato le passeggiate nel verde alla visita ad alcuni edifici sacri. Anche il tema dell’arte contemporanea è stato oggetto di un’attenzione particolare: si è infatti svolto un ciclo di talk con artisti e architetti, da Paolo Belloni, progettista del Centro Pastorale di Cavernago, fino a Gianriccardo Piccoli, passando per Andrea Mastrovito, incontrati direttamente nei loro studi. 

“L’amore per il proprio territorio e il suo patrimonio artistico – sottolinea Nadia Ghisalberti, assessora alla Cultura del Comune di Bergamo – è parte dell’identità di ogni cittadino, coltivarlo rafforza il senso di appartenenza alla storia della propria città. Dalla partecipazione alla vita culturale e sociale nascono occasioni professionali e relazionali che ci fanno crescere come individui e come comunità. Questi valori sono parte del progetto Le Vie del Sacro, tra i più virtuosi della Capitale. Il percorso di formazione di 43 giovani ha dato vita a un palinsesto di iniziative in tutto il territorio, coinvolgendo e guidando, con entusiasmo e competenza, un vasto pubblico. Gli appuntamenti si sono distinti per la qualità e per l’approccio originale e innovativo, nel formato e nella comunicazione, e hanno permesso di superare la distanza tra i giovani e l’arte sacra, riconsegnando un patrimonio così importante alle nuove generazioni”.

I giovani de Le Vie del Sacro hanno offerto una diversa prospettiva sui beni culturali ai quali hanno dato voce: “Ogni volta che entriamo in una chiesa o in un monastero – aggiunge Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione Comunità Bergamasca -, tutti siamo consapevoli di trovarci di fronte a un patrimonio pregevole. Altra cosa, però, è imparare ad avere uno sguardo nuovo su qualcosa di familiare, osservarlo da un’altra prospettiva e scoprire che la stessa storia può essere raccontata in modo diverso. Il progetto Le Vie del Sacro ha deciso di percorrere questa strada vincente e oggi più che mai necessaria, perché dobbiamo aprirci a linguaggi nuovi, con coraggio e curiosità. Senza paura di perdere qualcosa o di snaturare nulla, ma al contrario sapendo che la bellezza raggiungerà un pubblico sempre più vasto”.

Il progetto ha avuto importanti ricadute anche sulla formazione delle competenze professionali dei partecipanti, e per alcuni ha rappresentato un’opportunità di “lancio” nel mondo del lavoro: “Uno degli obiettivi de Le Vie del Sacro – osserva don Roberto Trussardi, direttore della Caritas Bergamasca – è stato il fornire un sostegno all’occupabilità in un settore lavorativo – quello dei beni culturali – particolarmente messo alla prova dalla pandemia; il progetto ha rappresentato un significativo impegno volto allo sviluppo di un’attività professionale che rischiava – e rischia tuttora – di rimanere marginale. Grazie al contributo di Fondazione Diakonia Onlus, strumento operativo di Caritas Diocesana Bergamasca, l’adesione al progetto è stata per i giovani un’effettiva esperienza lavorativa retribuita. L’auspicio è che la competenza acquisita durante il 2023 possa essere uno stimolo a continuare il loro percorso nell’ambito della conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale presente sul territorio bergamasco”.

Gli esisti più che positivi nell’edizione 2023, come hanno sottolineato Giovanni Berera, responsabile del progetto, e Simona Pasinelli, che ne ha curato il coordinamento e la segreteria generale, hanno portato a confermare il progetto anche per il 2024, che prenderà ufficialmente avvio, lunedì 1 aprile, giorno di Pasquetta, con una proposta diffusa nelle chiese di Città Alta dedicata alle opere che raccontano i misteri della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù: come la celebre Deposizione dalla Croce dipinta da Andrea Previtali e conservata nella chiesa di Sant’Andrea di Porta Dipinta o la Crocifissione di Francesco Zucco della chiesa di San Lorenzo alla Boccola.

L’itinerario prevede anche la visita al Battistero della Cattedrale, che al suo interno conserva tre lastre di marmo scolpite da Giovanni da Campione dedicate agli episodi della Cattura, della Crocifissione e della Deposizione di Gesù. Sarà inoltre possibile visitare il Tempietto di Santa Croce, un vero gioiello architettonico incastonato tra la Curia Diocesana e la Basilica, solitamente chiuso al pubblico.

Il piccolo tempio, dove il vescovo si ritirava per la preghiera privata, è un luogo molto affascinante, dove la struttura romanica originale è stata arricchita internamente da affreschi cinquecenteschi che rappresentano le storie della Santa Croce.
Altro appuntamento da segnare in calendario sono le Giornate nazionali di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico, in programma dall’11 al 19 maggio 2024.

Per questa occasione, dal titolo “XL Concordato. 40 anni per la promozione dell’uomo e il bene del paese” e dedicata ai 40 anni della revisione del Concordato e dell’introduzione dell’8xmille alla Chiesa cattolica, sarà predisposta una serie di visite e di itinerari sul territorio. Un’ultima anticipazione relativa alla nuova edizione delle Vie del Sacro è legata ad una serie di appuntamenti dedicati alla chiesa dell’Ospedale di Bergamo dedicata a San Giovanni XXIII, di cui nel 2024 ricorrono i 10 anni dalla dedicazione. Anche nella nuova edizione del progetto è previsto un percorso formativo, che sarà svolto in collaborazione con l’Istituto Teologico e l’Istituto di Scienze Religiose del Seminario Vescovile. Il calendario completo delle iniziative sarà pubblicato sul sito della Fondazione Adriano Bernareggi. 

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