Bergamo: il talento delle suore di Maria Bambina nel lavoro a maglia. Tessere fili e relazioni per costruire la pace

«La testimonianza di suore che hanno insegnato e curato tanto, hanno trasmesso il proprio sapere, la preghiera. Il messaggio di pace che trasmettono sta proprio nella voglia di mettersi a disposizione per realizzare la loro missione».

Sono le parole dell’educatrice Viviana Zanchi della Casa Madre Angiolina Reali, situata in via San Bernardino 32 a Bergamo, per presentare un evento speciale che valorizza una tradizione antica e preziosa: i lavori a maglia.

«Lo scorso anno con la scoperta di una tela del Moroni, che nessuno aveva mai visto, avevamo aperto le porte del convento a visite esterne, grazie alla collaborazione con il Liceo Sarpi; la gente si era stupita nel vedere questo patrimonio e per la storia di quest’ordine», ha ricordato l’educatrice Zanchi.

Nell’ambito del progetto diocesano «Settimane della Cultura. Pace a Voi, per una cultura che unisce», la Zanchi introduce che: «Quest’anno, l’idea è valorizzare i vecchi mestieri che facevano le suore ovvero il chiacchierino, il ricamo, l’uncinetto per realizzare dei paramenti anche sacri e adornati», spiega la Zanchi.

Un’arte tramandata di generazione in generazione che unisce testimonianza e fede, incarnando i valori di cura, sapienza e preghiera. «L’iniziativa è stata accolta a pieni voti dalla superiora perché sarà un momento di incontro con il territorio e permetterà alle suore di mostrare una capacità residua non indifferente», evidenzia la Zanchi. Delle novanta suore che risiedono nella casa madre, quindici, tra gli ottanta e i novantotto anni, parteciperanno attivamente alla dimostrazione, condividendo la propria abilità nel lavoro a maglia.

La giornata scelta per questa dimostrazione sarà il 20 aprile e il salone della casa madre si trasformerà in un laboratorio tessile. «Attraverso una modalità a cerchio  – precisa la Zanchi –  ogni suora avrà una sua postazione e la gente potrà sedersi e avvicinarsi alla stessa per vederla all’opera nella lavorazione a maglia con vari strumenti e tecniche quali il tombolo, il chiacchierino, i ferri a maglia, l’uncinetto oppure nella pittura su tessuto o su carta». Durante l’evento, saranno creati al momento oggetti sia di uso quotidiano che sacro, come «maglioni, tovaglie, cestini, babbucce, la bambolina di Maria Bambina e paramenti liturgici», svela la Zanchi.

Mini centrini a cura delle Suore di Maria Bambina

«Contemporaneamente, sarà allestita una bancarella con esposti questi manufatti per la vendita e una mostra fotografica dal titolo “Mani che creano e che pregano”», aggiunge la Zanchi. Quest’ultima raccoglierà una serie di scatti che cattureranno dei «particolari delle loro mani mentre lavorano questi oggetti e particolari di mani mentre pregano, da quelle avvolte dal rosario a quelle che tengono il libro delle preghiere», offrendo così uno sguardo intimo sulla loro vita quotidiana.

Una foto della mostra «Mani che creano e che pregano»

La dimostrazione dei lavori a maglia si svolgerà sabato 20 aprile dalle 9 alle 12 con l’inaugurazione della bancarella e della mostra «Mani che creano e che pregano». La mostra sarà prolungata con visite su prenotazione, affinché le suore possano accompagnare i visitatori. Per informazioni, telefonare allo 035-242623.

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