Verso la Settimana Santa. Suor Chiara: “Non siamo spettatori passivi, la fede ci cambia”

Buongiorno suor Chiara, sta per iniziare la settimana santa, il tempo corre veloce quest’anno! Mi sembra di non aver avuto il tempo di prepararmi. Voi come trascorrerete questo periodo fino alla Pasqua? Ha qualche consiglio da offrire a persone come me che vivono “di corsa”, per mantenere vivo il senso di queste giornate? Un caro saluto
Giorgia

Cara Giorgia, hai ragione, il tempo passa velocemente e il rischio è quello di “sciupare” l’evento più importante della nostra fede: la celebrazione della passione, morte e resurrezione del Signore Gesù. La settimana santa, e in particolare il triduo pasquale, sono il cuore della nostra fede, il fondamento della nostra salvezza e della nostra speranza.

Tutta la quaresima è stato il tempo di una rinnovata conversione al Vangelo, di un prolungato ascolto della Parola, di una più intensa preghiera e partecipazione alla passione del Signore. La settimana santa ci introduce più profondamente nel cuore dell’offerta del Signore attraverso l’ingresso nel triduo santo.

Ci lasceremo accompagnare, “istruire” dalla bellissima liturgia che, da giovedì a domenica, ci donerà di ripercorrere, passo dopo passo, gli eventi della vita di Gesù. Noi rivivremo – e non solo “ricorderemo” – la grazia dell’evento pasquale! Attenzione: non ci apprestiamo a vedere una recita o un “film” sulla morte, passione e risurrezione di Gesù! Non saremo spettatori passivi, ma davvero partecipi di questa Pasqua, che ha il potere di cambiare la nostra vita.

Noi saremo lì: accompagneremo il Signore nel suo ingresso nella città santa la Domenica delle Palme e canteremo il nostro “Osanna” al Figlio di Dio; saremo nell’intimità del Cenacolo ad accogliere il dono dell’Eucarestia, lasciandoci lavare i piedi dal Maestro ed apprendere il suo modo di amare e di stare nella vita, servendo. In piedi, sotto la croce, ci batteremo il petto di fronte alla sofferenza del Dio crocifisso, nel cui volto riconosceremo ogni umana crocifissione, e ci ritroveremo a vegliare sulla tomba il sabato santo pronti ad esultare la Domenica di Pasqua per la sua resurrezione.

Entreremo nel Mistero pasquale attraverso la forza trasformante dei riti, rimanendo nel silenzio e nella preghiera come spazi interiori in cui custodire l’intimità con il maestro, la comunione con lui, con il suo cuore, con il suo infinito amore.

La nostra fraternità vivrà questi giorni santi con questo atteggiamento interiore, accompagnando il Signore giorno dopo giorno, seguendo il ritmo della liturgia, per entrare nei suoi sentimenti e accrescere il nostro amore per lui e per l’umanità da lui salvata.

Noi offriamo a quei fratelli che lo desiderano, la possibilità di partecipare a tutte le celebrazioni: anche la chiesa sempre aperta favorirà il sostare di quanti lo desiderano in una preghiera di ascolto, di adorazione, di supplica. Quello che importa, al di là dei luoghi, sarà il cercare e trovare secondo la propria condizione, uno spazio di preghiera e di partecipazione alla ricchezza della liturgia, la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione per consegnare la nostra miseria e il nostro peccato e ricevere l’abbraccio della sua misericordia e del suo perdono.

Il Signore Gesù ci lascia in eredità il suo amore infinito che contempliamo in questi giorni e ci dona di incontrare il vero volto di Dio: un Dio che si rende povero e vulnerabile sino a dare la sua vita per noi, che ci ama sino a morire e, attraverso la sua morte, ci dischiude la porta dell’eternità. Cara Giorgia, Dio non ci ha amato per scherzo: con le parole della nostra madre santa Chiara ti auguro di “amare con tutta te stessa Colui che tutto, a te si è donato per amore tuo”. Buona Pasqua!

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