Torre de’ Roveri, filosofare con i bambini: come insegnare ai piccoli a “litigare bene”

Nell’ambito della seconda edizione della “Settimana della Cultura”, dal 5 aprile al 5 maggio 2024, sul tema “Pace a Voi. Per una Cultura che unisce”, la Comunità Nazareth di Torre de’ Roveri promuove alcune interessanti iniziative.

La Comunità Nazareth è nata circa 45 anni fa con lo scopo di accogliere persone con forti disagi e difficoltà. 

“Ciò che ci interessava – afferma Don Emilio Brozzoni, fondatore, insieme ad alcuni amici, della Comunità e del Gruppo AEPER – era tentare di capire perché ci fosse questo disagio dentro le persone e come si potesse prevenire. Accoglievamo diverse realtà, soprattutto individui con problemi di droga che in quel periodo si era molto diffusa. Pian piano, poi, abbiamo iniziato a dare ospitalità ai bambini e ragazzi minori con difficoltà familiari”.

Uno dei passaggi successivi è stata la fondazione, nel 1980, di AEPER (Associazione Educativa per la Prevenzione e il Reinserimento) la cui sigla riassume a pieno gli obiettivi perseguiti: dare una maggiore cura e attenzione alle figure più fragili.

Attualmente il Gruppo accoglie un elevato numero di persone, tra cui più di 100 bambini minori e più di 100 giovani con disagio psichico, fenomeno quest’ultimo, purtroppo, dilagante.

Per queste settimane della cultura la Comunità ha in programma due laboratori dedicati ai bambini dai 7 ai 10 anni. Le attività verranno svolte a Pitturello (Torre de’ Roveri) il 5 e il 6 aprile.

Il focus su cui verteranno questi due progetti è l’educazione alla pace partendo dai piccoli gesti del quotidiano, imparando insieme a “litigare bene”, sapendo scegliere parole cariche di pace, anche nell’affrontare il disaccordo, il conflitto. 

Il primo laboratorio, intitolato “Litigare bene”, si svolgerà venerdì 5 aprile dalle 17.00 alle 18.30 ed è pensato per stimolare e provare a lavorare con i bambini su alcune provocazioni filosofiche, ponendo loro domande come, ad esempio, “cos’è il conflitto?” “è possibile litigare bene?”. 

La seconda attività, “Le parole della pace”, è prevista sabato 6 aprile dalle 15.00 alle 16.30. I bambini, dopo aver sperimentato cosa sia il conflitto, proveranno a costruire parole di pace e a capire come fare. 

Entrambi i laboratori saranno strutturati seguendo tre momenti: l’attivazione corporea, per sperimentare e vivere con il corpo i temi oggetto dell’incontro in cui verranno proposti giochi o esperienze psicomotorie,  la verbalizzazione e il laboratorio filosofico,  il cui obiettivo è educare al pensiero allenando la naturale propensione del bambino alla meraviglia e quindi alla filosofia  e, infine, la lettura insieme di un albo illustrato che faccia sintesi del tema trattato e aiuti a condensare in una narrazione, in un’immagine l’esperienza vissuta.

“Il tema affrontato è quello di educare alla pace, attraverso un approccio filosofico e maieutico, per aiutare i bambini a capire quali strumenti di pensiero e di azione possono mettere in campo per stare bene con gli altri e creare un clima di pace.” Queste le parole di Gaia Delprato, una delle organizzatrici dei due eventi, la quale continua, poi, raccontando che “si utilizzeranno degli albi illustrati, a cui abbineremo un’esperienza corporea e piccoli momenti di psicomotricità, per poi arrivare a un momento di verbalizzazione dove, attraverso delle domande, cercheremo di riflettere insieme su alcuni temi come si può litigare bene? ci possono essere parole che ci aiutano in situazioni di conflitto? Attraverso la metodologia della filosofia si arriverà a piccole verità che i bambini potranno sfruttare nella loro quotidianità.”

Per partecipare ai laboratori è necessaria la prenotazione scrivendo alla seguente mail: gaiadelprato@gmail.com.

Non è però finita qui. 

Un terzo appuntamento, questa volta per i più grandi, è previsto venerdì 19 aprile alle 21.00, presso la Chiesa della Resurrezione a Torre de’ Roveri, dove Don Antonio Caglioni, prete che per anni ha vissuto in un paese sperduto della Bolivia, più precisamente nel centro minerario di Viloco, racconterà la sua esperienza in quella terra, parlando dei luoghi, ma, soprattutto della vita e delle persone che vi abitano mostrando come si possa costruire la pace promuovendo la giustizia. Un’occasione per ascoltare le difficoltà, la precarietà, la sofferenza e solitudine di questa popolazione. 

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