Coro dell’Immacolata in tour per celebrare il 120° anniversario della fondazione

È iniziato nei giorni scorsi nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna il “tour” di elevazioni musicali per celebrare il 120° anniversario dalla fondazione del Coro dell’Immacolata .

Il 22 novembre 1903 Papa Pio X promulga il motu proprio sulla musica liturgica Inter pastoralis officii sollecitudines. Nel documento si riconoscono norme tassative e precise, inerenti il repertorio musicale da eseguire in chiesa. In particolare, nell’articolo 27 del capitolo VIII si legge: «si abbia cura di restituire, almeno presso le chiese principali, le antiche Scholæ Cantorum».

Sulla scorta dei contenuti esposti nel documento sopra citato, Giuseppe Greppi, fondatore dell’Oratorio dell’Immacolata proprio nel 1903, accoglie l’idea di fondare una scuola di canto: è così che nell’aprile del 1904 nasce quello che oggi conosciamo come il Coro dell’Immacolata.

L’attività ininterrotta e prestigiosa del Coro, che nel corso degli ultimi decenni ha accolto anche le voci femminili, sia nella polifonia che nel canto gregoriano, è attestata dal susseguirsi alla guida di autorevoli maestri direttori: Pietro Dentella, Vittorio Carrara, Guido Gambarini, sino all’indimenticato monsignor Egidio Corbetta che ha guidato il Coro per cinquant’anni portandolo ai livelli delle migliori cappelle musicali d’Italia; don Ugo Patti ha raccolto da lui il testimone; oggi è il maestro Ivan Zucchetti impegnato nella salvaguardia di una tradizione corale ultra centenaria. Il coro è accompagnato all’organo dal maestro Fabio Nava.

La celebrazione del 120° anniversario dalla fondazione vedrà il Coro dell’Immacolata impegnato in una sequenza di 13 elevazioni musicali; prima esecuzione nella Basilica di S. Alessandro in Colonna, sede del Coro stesso. Le elevazioni successive saranno eseguite nelle 12 parrocchie che con entusiasmo hanno aderito all’iniziativa, in complessiva rappresentanza delle 13 Comunità Ecclesiali Territoriali della Diocesi di Bergamo.

Ecco un programma di massima delle prossime elevazioni musicali: a Clusone nella chiesa di S. Maria Assunta e S. Giovanni Battista domenica 21 aprile, alle 16. Appuntamento a Leffe nella chiesa di S. Michele Arcangelo il 22 settembre alle 16. Il 7 luglio alle 16,30 sarà la volta di Piazzatorre, nella chiesa di San Giacomo Apostolo. Domenica 12 maggio a Sarnico alle 17 nella chiesa di San Martino vescovo. Il 15 giugno alle 20,45 elevazione musicale a Solto Collina, nella chiesa di Santa Maria Assunta.
Il coro sarà poi a Palazzago, nella chiesa di S. Giovanni Battista domenica 20 ottobre, ore 16,30. A Suisio, S. Andrea apostolo, sabato 27 aprile, ore 20,45; Costa Valle Imagna, Visitazione di Maria Vergine, domenica 30 giugno, ore 17; Bagnatica, S. Giovanni Battista, sabato 28 settembre, ore 20,45. Infine Pagazzano – Ss. Nazario e Celso – domenica 7 aprile, ore 20,45; Osio Sopra – S. Zenone Vescovo – sabato 6 aprile, ore 20,45, Verdello – Ss. Pietro e Paolo Apostoli – sabato 12 ottobre, ore 20,45.
Questo importante e significativo percorso celebrativo che li Coro dell’Immacolata si appresta a eseguire, si onora del patrocinio della Diocesi di Bergamo. Mons. Giulio Dellavite, delegato vescovile per le relazioni istituzionali e gli eventi diocesani, ha commentato: “Insieme al riconoscere il merito di tale iniziativa per il carattere storico e culturale, ritengo che il Coro dell’Immacolata sia un simbolo del servizio liturgico del canto per la gloria di Dio e il bene della comunità e penso che tantissimi sacerdoti abbiano nel cuore ricordi legati agli anni del Seminario e soprattutto dei canti della propria ordinazione”.

Secondo Ivan Zucchetti, direttore Coro dell’Immacolata: “Il 120° anniversario è sicuramente l’occasione per guardare con riconoscenza a chi ha reso questo coro un punto di riferimento della Musica Sacra liturgica nella nostra provincia; a noi oggi è affidato il compito di proseguire nel solco della tradizione affrontando le difficoltà che questo settore sta vivendo. Per l’occasione abbiamo pensato di ripercorrere la nostra storia selezionando brani significativi composti dai maestri che hanno diretto il coro in questi 120 anni. Ecco allora che il tour che abbiamo ideato diventa un trampolino di lancio per il futuro, per far sì che questa bella storia possa rinnovarsi e continuare ancora per lunghi anni. Un doveroso ringraziamento alla Fondazione Banca Popolare di Bergamo per aver creduto in questo progetto e nel valore culturale, educativo ed aggregativo che una realtà amatoriale come la nostra riesce ancora oggi ad esprimere.”

Il programma, seguendo la successione cronologica, si aprirà con due brani del maestro Pietro Dentella: il solenne Hæc dies e una Ave Maria che, nonostante il chiaro impianto tonale, non disdegna l’uso di cromatismi.

Di Vittorio Carrara, fondatore delle omonime edizioni musicali, il coro eseguirà Noi ti preghiam, Signor. La parte dedicata al maestro Guido Gambarini si apre con il brillante Cantate Domino per coro a 4 voci miste a cappella, segue il Sanctus dalla “Missa Ave Verum” composta per il Congresso Eucaristico del 1954, brano che sarà eseguito con il meraviglioso Intermezzo che porta al Benedictus. 

Completa l’omaggio al maestro Gambarini il celebre Magnificat in mi bemolle. Quest’anno ricorrono anche i cento anni dalla nascita di Mons. Egidio Corbetta, diresse il coro per cinquant’anni dando un’impronta vocale e interpretativa ancor oggi percepibile. Il brano d’apertura è il toccante Ho visto la luce, che mons.

Corbetta dedicò al maestro Gino Rossi, anch’egli eminente figura musicale bergamasca dello scorso secolo fu un preziosissimo collaboratore, e alla morte di Gambarini divenne l’organista principale del coro. Don Egidio si dedicò anche alle trascrizioni, celebri sono i canti natalizi da tutto il mondo, noi eseguiremo Ancora oscura notte tratto dall’Oratorio “Ivan il terribile” di S. Prokofiev, il testo poetico italiano è stato scritto da Padre David Maria Turoldo. Conclude il programma la Cantata a Sua Santità Giovanni XXIII composta nel 1962 su testo di don Giuseppe Bravi. Probabilmente il brano più complesso di mons. Corbetta, per la lunghezza dell’opera, per le difficoltà tecnico- esecutive e per l’impegno vocale richiesto a coristi e solisti.

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