Comenduno, sguardi umani e sorrisi divini negli scatti di Bittencourt. Caduta e rinascita

Arte e liturgia. Sguardi umani e sorrisi divini. A Comenduno, per le Settimane della Cultura della Diocesi di Bergamo, due provocazioni artistiche per invitare alla riflessione la comunità.

«Un Dio che ci osserva dalle finestre della nostra umana povertà e scatta continuamente racconti di bellezza – racconta don Alfio Signorini –. Appare così l’installazione sulla chiesa di Comenduno, opera fotografica di Julio Bittencourt, che è già visitabile (l’istallazione fotografica è visitabile tutti i giorni sul sagrato della chiesa parrocchiale di Comenduno, fino alla metà di aprile, ndr). Il Brasile e le sue favelas, la povertà, l’emarginazione, la solitudine e la violenza, sono solo alcune delle tematiche che contraddistinguono la fotografia dell’autore. Il fotografo segue da vicino un edificio di San Paolo – Prestes Maia 911 Bulilding – un grattacielo di ben 22 piani che ha rappresentato forse la più grande casa occupata nel mondo. Ai residenti abusivi, nel marzo del 2006, viene intimato uno sfratto di massa. Hanno poco meno di un mese per lasciare le loro fatiscenti abitazioni. Il fotografo brasiliano non si intromette nella vita intima delle persone ma, sfruttando la semplicità dell’inquadratura e la ripetizione, si concentra sulle differenze umane, sottolineando l’individualità delle persone che vivono all’interno di questo blocco e la ricchezza di una comunità minacciata».

Il progetto è stato apprezzato in diversi paesi e continenti e di recente è stato esposto anche a Bergamo in occasione di «Noi Qui», la IV Edizione di Fotografica Festival di Fotografia di Bergamo.

«L’installazione fotografica – continua – ha inteso raccontare la vulnerabilità come forza, la cultura come cura, il coraggio, la resilienza, l’integrazione, la solidarietà e al contempo il senso della Comunità: tutto questo è così intensamente rappresentato dal progetto corale di Bittencourt. Visitando la IV mostra fotografica in Città Alta organizzata da Fotografica ed emozionandoci davanti alla forza delle immagini e il messaggio dischiuso è nato un sogno: rendere questa istallazione oggetto di meditazione pasquale nella nostra parrocchia a Comenduno».

Appesa alla facciata della chiesa diventa il segno di un luogo sacro che può accogliere la miseria umana in ogni domenica, tutti vestiti a festa, ma grondanti di sofferenza e sensi di colpa. La chiesa, come il condominio brasiliano, luogo di miseria umana che cerca scintille di dignità per riaffermare la forza e la gioia del vivere nonostante tutto.

«Il fotografo – spiega – diventa l’occhio di Dio Padre, che guarda il nostro umano convivere dentro le stanze delle nostre povertà e continua ostinatamente e vedere tanta bellezza». Una imponente istallazione fotografica diventa quindi il segno di una riflessione sulla miseria umana e la dignità che illumina ogni persona nonostante tutto. «Nella chiesina di Santa Maria, inoltre – conclude –, accanto alla parrocchiale, la Via Crucis del pittore Carobbio, di Pradalunga, è un’altra meditazione sull’umanità a brandelli che si riconosce nel Cristo in Croce e attende carezze di resurrezione». Questa seconda opera è visitabile tutti i giorni dalle 8,30 alle 19, fino alla metà di aprile.

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