Alzano Lombardo, la bellezza per costruire pace. Al via le Settimane della cultura

Sarà la monumentale Basilica di Alzano, con le sue sagrestie e il suo Museo di arte sacra, a fare da suggestivo scenario di apertura della nuova edizione delle Settimane della Cultura.

Raccogliendo il successo dello scorso anno, la Diocesi di Bergamo ha deciso di riproporre l’iniziativa in un formato nuovo, che si protrae per quattro settimane. Al centro dei tantissimi eventi in calendario – oltre 120 – c’è il tema della pace, nella consapevolezza del ruolo che la cultura, con i suoi diversi linguaggi, può svolgere come elemento generatore della pace.

Protagonisti anche quest’anno comunità parrocchiali, istituti religiosi e associazioni di tutta la Diocesi. A partire dall’evento inaugurale in programma ad Alzano Lombardo, nella serata di domani, venerdì 5 aprile.

«Abbiamo scelto un’inaugurazione sul territorio per enfatizzare l’aspetto delle Settimane della Cultura come festa condivisa, che intende mettere al centro le esperienze culturali di parrocchie, musei e istituti culturali – spiega Sabrina Penteriani, delegata vescovile per la Cultura -. Le Settimane della Cultura vogliono valorizzare la propositività e la creatività delle tante realtà culturali del territorio, che hanno saputo organizzare iniziative che ricorrono a diversi linguaggi, come l’arte, il cinema, il teatro, la valorizzazione del patrimonio documentaristico e l’incontro con testimoni».

L’appuntamento per l’evento di inaugurazione sarà presso la Basilica domani sera, a partire dalle 19. Verrà innanzitutto presentata l’iniziativa delle Settimane della Cultura, con le peculiarità che caratterizzano l’edizione del 2024. La presentazione sarà intervallata anche dall’accompagnamento musicale del duo acustico costituito da Adelio Leoni e Roberto Marchesi.

Attraverso le parole dei promotori e un video di presentazione, verrà introdotto il tema di quest’anno delle Settimane: «Pace a voi. Per una Cultura che unisce».
«La pace rappresenta un tema di forte attualità – dichiara il Direttore dell’Ufficio Cultura e Beni culturali della Diocesi, don Davide Rota Conti -. Riguarda i conflitti internazionali ma anche la vita di ciascuno di noi: la Pace è un dono del Risorto, da accogliere, ma al contempo da costruire e da rigenerare quando va perduta. La cultura è capace di unire e di generare la pace».

Dopo la presentazione in Basilica, verrà organizzato un CLI piccolo rinfresco e per i presenti ci sarà la possibilità di visitare, accompagnati dai volontari del Museo e dalle guide de «Le vie del sacro», il patrimonio del Museo e della Basilica, comprese le installazioni artistiche organizzate ad Alzano per le Settimane della Cultura. Tre opere dell’artista nembrese Paolo Facchinetti troveranno posto in un altare laterale della Basilica, in una delle sagrestie fantoniane e nel salone d’onore che ospita l’«Alcova di Ganimede» di Grazioso Fantoni il Giovane.

L’installazione è uno dei progetti che la Diocesi ha proposto nelle diverse Cet per mettere l’arte contemporanea in dialogo con gli edifici religiosi e con l’arte antica. «Per noi è certamente di grande prestigio essere il luogo di apertura delle Settimane della Cultura di tutta la Diocesi – dichiara Riccardo Panigada, direttore del Museo di arte sacra San Martino di Alzano -. La nostra vocazione è da sempre quella di Museo ecclesiastico e il legame con la Diocesi, così come con la Rete LT URA dei musei diocesani, è fondamentale».

La fondazione del Museo San Martino di Alzano risale al 1995, con apposito decreto vescovile. Il presidente del Museo è, per statuto, il parroco pro tempore di Alzano, mentre il ruolo del rettore e conservatore è attualmente assegnato a Panigada. Dal gennaio scorso il Museo vanta anche la presenza della celebre «Alcova di Ganimede», accolta nel salone d’onore di Palazzo Pelliccioli, grazie alla collaborazione con l’Accademia Carrara.

Ad Alzano domani sera ci saranno anche i rappresentanti delle tante realtà della Diocesi (un centinaio) che hanno organizzato delle iniziative per le Settimane della Cultura. «Il movimento culturale creatosi lo scorso anno in Diocesi ha rappresentato un processo interessante, che non andava lasciato disperdere – dichiara il direttore dell’Ufficio Cultura e Beni culturali, don Davide Rota Conti -. La riproposizione delle Settimane della Cultura nasce da qui. Abbiamo scelto di distendere l’iniziativa nel tempo, così da permettere agli stessi operatori culturali di godere di altri eventi, che altrimenti sarebbe stato impossibile».

Per informazioni e calendario completo: www.settimanedellacultura.it.

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