Oratorio Tagliuno: gli adolescenti crescono in una storia di comunità

Una vita comune in Settimana Santa per diventare grandi. L’oratorio di Tagliuno ha provocato i suoi adolescenti con un tempo interamente dedicato a loro e ad alta intensità. Nell’arco della Settimana Santa, gli adolescenti dalla terza alla quinta superiore insieme al don e ai loro educatori, hanno trovato casa in oratorio condividendo spazi, abitudini e qualche passo del loro percorso di crescita.

In oratorio si diventa grandi ogni giorno, ma scegliere di porre l’accento su un tempo così significativo porta con sé un messaggio forte che va al di là della singola esperienza. “Abbiamo proposto la vita comune in Settimana Santa per le esigenze dei nostri ragazzi, ma anche questa scelta è stata un dono -spiega Gloria Baldelli, una delle educatrici dell’oratorio di Tagliuno-. Quest’anno chiederemo agli adolescenti di fare un passo in più rispetto all’estate e sarà l’occasione di responsabilizzarli ancora di più. Usando il Cre come rampa di lancio, il desiderio è quello di renderli protagonisti della storia e della vita della comunità”.

Nell’arco della vita comune, gli adolescenti di Tagliuno hanno sperimentato in prima persona l’essere comunità attraverso delle attenzioni e dei gesti concreti. Svegliarsi insieme, condividere la colazione, aspettarsi l’uno l’altro per rispettare gli orari, aiutarsi nei compiti e pregare insieme: un’esperienza ricca di bellezza e sacrificio che ha saputo interrogare tutti sul proprio stare con l’altro ed essere per l’altro.

La stessa bellezza e lo stesso sacrificio che vengono richiesti nell’essere parte di una storia di comunità. La prima sera, infatti, è stata scandita dalla testimonianza di qualche ex-animatore dell’oratorio di Tagliuno che ha raccontato le gioie e le fatiche del servizio speso per prendersi cura dei più piccoli nella logica di un’azione educativa che si tramanda. “Partendo dalla base comune del Cre, ci siamo confrontati con chi, prima di noi, ha scelto di donare il proprio tempo durante l’estate e non solo -prosegue Gloria-. È un confronto arricchente perché ha dato a tutti la possibilità di rileggere il proprio impegno in oratorio come giovani. Dai loro perché siamo passati ai nostri facendoci aiutare dall’Ufficio Pastorale per l’Età Evolutiva. La seconda serata siamo stati al Centro Oratori e, partendo dalla provocazione ‘Perché proprio io?’, siamo scesi nella profondità del nostro impegno e del nostro essere per l’altro”.

La terza serata, invece, è stata un’ulteriore occasione di consapevolezza, ma con uno sguardo più “esterno”. L’oratorio di Tagliuno ha aperto le porte ai genitori dei bambini e dei ragazzi che parteciperanno al prossimo Cre chiedendo di raccontare la figura dell’animatore vista con gli occhi degli adulti. “Attraverso i racconti dei bambini riportati dai genitori, si è creata una descrizione del gruppo animatori e di tutto l’oratorio che ci ha scaldato il cuore. È stato un carico di gratitudine reciproca -sottolinea Gloria-. Questo ha messo in luce la grande fiducia che c’è tra adulti e giovani e che aiuterà gli animatori a prendere maggior consapevolezza del loro servizio”.

Tutti i perché, le domande e gli spunti di riflessione sono stati affidati nella preghiera condivisa in oratorio e nel Triduo: tre giorni in cui gli adolescenti hanno animato anche la Via Crucis del Venerdì Santo per la comunità di Tagliuno.

Dopo questi primi passi, gli adolescenti dell’oratorio di Tagliuno procedono verso l’estate con qualcosa in più nel proprio bagaglio. Il Cre potrà essere un’esperienza in cui i bei ricordi, i consigli e le riflessioni daranno frutto grazie all’impegno degli animatori. La vita comune ha rafforzato le loro relazioni: ora si cammina insieme per entrare a far parte di una storia di comunità con la ricchezza che i giovani doneranno per il prossimo.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *