Settimane della cultura a Stezzano. Non c’è pace senza mediazione: la lezione de “L’insulto”

Come può una banale e futile discussione sulle tubature idrauliche causare uno scontro culturale e ideologico tra un ingegnere civile palestinese e un meccanico cristiano?

A questa domanda possiamo rispondere solamente con la visione del film L’insulto il quale rievoca, all’incirca 20 anni dopo, le ferite mai rimarginate della guerra civile libanese conclusasi nel 1990. 

La pellicola, diretta dal regista e sceneggiatore libanese Ziad Doueiri, è stata premiata nel 2017 alla Mostra internazionale del cinema di Venezia e candidata all’Oscar come miglior film straniero l’anno successivo.

La proiezione si inserisce all’interno del progetto diocesano “Pace a voi. Per una Cultura che unisce” ed è prevista nella sala Eden dell’Oratorio Sacro Cuore di Stezzano giovedì 18 aprile alle ore 21.00.

La visione sarà preceduta da una breve presentazione ad opera di Italo D’Ascoli, animatore delle Sale della Comunità di Bergamo e provincia, che preparerà il pubblico al film dando informazioni sulla storia, al fine di contestualizzarla dal punto di vista storico-geografico, introducendo ai contrasti che il lungometraggio lascia trasparire. 

Ci troviamo nell’odierna Beirut: i due protagonisti, Yasser e Toni, vengono coinvolti in un processo giudiziario in seguito a una diatriba – scoppiata per un tubo dell’acqua irregolare – conclusasi con un’offesa verbale. Le vicende personali dei due personaggi diventeranno, poi, di dominio pubblico coinvolgendo tutta la nazione ed innescando un progressivo scontro culturale e religioso. Le antiche ferite e l’odio tra le due diverse culture e religioni sono pronti a riemergere in questo conflitto che porterà alla formazione di due fazioni: da una parte i palestinesi e dall’altra i cristiani, con conseguenze sempre più drammatiche. 

In una spirale di eventi che coinvolgeranno lo spettatore non mancheranno un susseguirsi di colpi di scena. 

Sia Yasser che Toni possono essere definiti “vittime”. Entrambi hanno subito un’ingiustizia. Ma come è possibile arrivare a una pace duratura senza ascoltare l’altro? È necessario e fondamentale il rispetto del prossimo e giungere a una riconciliazione per il bene comune. 

L’insulto mostra un quadro complesso e complicato che dimostra la difficoltà del dialogo e della pace, ma offre, anche, una riflessione sulla capacità di accoglienza e apertura del singolo individuo.

Difficilmente, per gli argomenti trattati e le questioni che sottende, il film potrebbe essere più di attualità che in questo momento, poiché il tema della coesistenza di due popoli, di due culture diverse all’interno di uno stesso contesto territoriale e politico è tra i più caldi del momento.

L’opera cinematografica interpreta l’universalità della storia dei popoli attraverso la vicenda dei singoli, attraverso i loro dolori ed il vissuto personale che riporta a idee e pregiudizi che hanno caratterizzato una storia secolare di guerre evidenziando come certe fratture dell’animo umano siano difficili da rimarginare e siano sempre pronte a riemergere ed alimentare rancori e intolleranze, prendendo a pretesto anche un fatto banale.

Il film, però, consegna anche un messaggio positivo e di speranza, ossia la capacità dei singoli di superare, attraverso la mediazione e l’intervento da parte delle istituzioni, le proprie tragedie, ponendosi nella condizione di comprendere tradizioni e modi di pensare diversi dai propri, di riconoscere l’altro, intuendo in lui un medesimo passato di drammi, soprusi e violenze.

I protagonisti, nel contrasto che li oppone e che diventa sempre più pubblico e generalizzato, scoprono, infatti, di avere alle spalle ferite ed esperienze simili, di avere la medesima umanità, di provare gli stessi sentimenti e giungono a rispettarsi ed a trovare una soluzione privata ai loro problemi lontana dal clamore pubblico.

C’è, insomma, speranza se puoi riuscire a riconoscere l’uomo nel tuo avversario.

Il film è inserito all’interno della programmazione della sala ed è già possibile prenotare il biglietto e il posto al costo di 5€.

Al termine della riproduzione ci sarà un momento di discussione, durante il quale il pubblico verrà anzitutto sollecitato nella partecipazione condividendo le proprie impressioni a caldo; quindi sarà indirizzato verso tematiche quali l’origine dell’odio interreligioso e il raggiungimento della pace attraverso la mediazione.  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *