Giubileo, come diventare pellegrini di speranza? Suor Chiara: un cammino di preghiera e condivisione

Buongiorno suor Chiara,
ho sentito che l’anno prossimo, nel 2025, si celebrerà il Giubileo, sul tema della speranza, di cui c’è davvero bisogno a mio parere in questo momento. Che significato avrà e come ci si può preparare per viverlo pienamente? Attendo i suoi consigli, grazie mille e un caro saluto
Beatrice

Come ogni giubileo, anche quello in programma nel 2025, sarà un tempo di grazia, cara Beatrice, un Kàiros nel quale sperimentare la sovrabbondante misericordia del Padre che perdona, facendoci rinascere nuove creature.

Il segno dell’apertura della Porta Santa in san Pietro e nelle altre Basiliche papali di Roma con la possibilità di attraversarla, il pellegrinaggio, l’attraversamento della Porta santa e l’accoglienza dell’Indulgenza Plenaria renderanno visibile l’accondiscendenza divina e la nostra risposta al suo amore, evocheranno quel passaggio interiore dal peccato alla grazia che ciascuno desidera compiere.

Ma il Giubileo sarà caratterizzato anche dalle opere di giustizia sociale verso coloro che vivono nell’oppressione, il condono dei debiti, la liberazione dei prigionieri e il riposo della terra. 

L’Anno Santo del 2025 avrà come tema la speranza e il suo motto sarà: “Pellegrini di Speranza”. Considerati gli eventi globali che abbiamo da poco vissuto, come la pandemia, e quelli che stiamo vivendo, il Santo Padre ha evidenziato l’urgenza di approfondire questa virtù, per riappropriarcene e assumerla nella nostra vita di credenti.

Significativo è uno stralcio della lettera che il Santo Padre ha scritto al Cardinale Fisichella a questo proposito: “Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza. Tutto ciò però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani”.

Al grande evento dell’Anno Santo, la Chiesa universale si prepara vivendo, nell’intero anno corrente, una grande “sinfonia” di preghiera che aiuterà a recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo, ringraziarlo per i doni del suo amore per noi, per tutti.  

Per l’occasione, il Dicastero per l’Evangelizzazione ha preparato il sussidio “Insegnaci a Pregare”, ispirato al magistero di Papa Francesco, un invito a intensificare la preghiera come dialogo personale con Dio, a riflettere sulla propria fede, sull’impegno nel mondo di oggi, nei diversi ambiti in cui si è chiamati a vivere. 

Anche il nostro vescovo Francesco, con il suo Consiglio Pastorale Diocesano, ha elaborato una lettera circolare dal medesimo tema, quale strumento da offrire ai Consigli Pastorali parrocchiali e territoriali, alle Fraternità Presbiterali e alle Equipe delle Unità Pastorali, ai gruppi catechisti, ai diversi operatori parrocchiali e alle aggregazioni laicali, per verificare e stimolare la propria capacità di introdurre, educare, accompagnare all’incontro con il Signore, che è la risposta più vera alla sete del cuore umano.

È stata composta anche la “Preghiera del Giubileo” da recitarsi individualmente o in comunità; semplice, ma completa ci può aiutare a prendere consapevolezza della grandezza dell’Evento che celebreremo:

Padre che sei nei cieli, la fede che ci hai donato nel tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello, e la fiamma di carità effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo, ridestino in noi, la beata speranza per l’avvento del tuo Regno. La tua grazia ci trasformi in coltivatori operosi dei semi evangelici che lievitino l’umanità e il cosmo, nell’attesa fiduciosa dei cieli nuovi e della terra nuova, quando vinte le potenze del Male, si manifesterà per sempre la tua gloria. La grazia del Giubileo ravvivi in noi Pellegrini di Speranza, l’anelito verso i beni celesti e riversi sul mondo intero la gioia e la pace del nostro Redentore. A te Dio benedetto in eterno sia lode e gloria nei secoli. Amen”.

Cara Beatrice, le occasioni per prepararci al prossimo anno di grazia non mancano: a noi, dunque, l’invito a non lasciarci sfuggire queste opportunità.

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