Santa Maria delle Grazie: “Il grande polittico del Foppa è un tassello importante della nostra storia”

Era conservato nella chiesa dell’antico convento di Santa Maria delle Grazie dei Francescani Osservanti. Nel 1810, in seguito alle soppressioni napoleoniche di conventi e ordini religiosi, venne requisito e portato all’Accademia di Brera a Milano e lì è ancora conservato. È il bellissimo e grande polittico cinquecentesco dell’artista Vincenzo Foppa (Brescia 1427-1515 circa) a tempera e olio su tavola. Nell’ambito delle «Settimane della cultura», sabato 13 aprile, nel corso di un incontro, con tanta gente intervenuta, una sua riproduzione (scala 1:1) è tornata nella chiesa parrocchiale delle Grazie. I costi dell’operazione sono stati sostenuti per oltre la metà dalla Fondazione Comunità bergamasca.

UN RITORNO ATTESO

«Il ritorno del polittico è la tappa finale di un lungo cammino grazie alla sensibilità artistica del parroco monsignor Valentino Ottolini — ha detto Fabrizio Brena, coordinatore del Centro culturale delle Grazie, aprendo l’incontro —. Questo ritorno si inserisce nella storia dell’Antico convento delle Grazie, che sorgeva allora in una zona di frontiera, da cui gli Osservanti partivano per la loro predicazione».

«Abbiamo subito accolto la proposta di monsignor Ottolini per l’importanza storico-artistica del polittico», ha aggiunto Federica Bruletti, segretaria generale della Fondazione. Il saluto del vescovo Francesco Beschi è stato portato da don Davide Rota Conti, direttore dell’Ufficio diocesano beni culturali. «Quella delle Grazie è una parrocchia molto attiva in campo culturale. Possiamo affermare che con il suo ritorno il polittico fa pace con la sua storia».

Olga Piccolo, storico dell’atte, ha ripercorso la storia della requisizione, avvenuta nel 1810, che vide lo smontaggio del polittico per facilitarne il trasporto e poi il rimontaggio. Fu collocato a Brera nel 1811. «Dal 1816 al 1822 vi fu una vertenza fra Brera e la Congregazione di carità delle Grazie, per riavere il polittico, ottenendo però un netto rifiuto. Si giunse a un compromesso: Brera donò un’opera di Palma il Giovane, oggi conservata nei depositi dell’Accademia Carrara, offrendo poi una riproduzione del polittico, che però è stata data soltanto in questi giorni».

STORIA DI SANTI

«Questo polittico — ha detto nel suo inervento monsignor Ottolini — esprime un forte messaggio spirituale, evidente nella scelta dei santi raffigurati, che si possono suddividere in tre categorie». I primi martiri: Alessandro e Vincenzo diacono. I santi delle origini dei Francescani: Francesco e Chiara, Antonio di Padova e Bonaventura, Ludovico da Tolosa e Bernardino da Siena. I santi della penitenza: Gerolamo». Il polittico sembra voler anche dire che San Francesco non era confrontabile con altri santi».

Impossibilitata a intervenire, Fiorella Frisone, storico dell’arte, ha inviato un video in cui accosta la genesi dell’opera del Foppa e il confronto con altri autori.

Infine l’intervento di Lorenzo Mascheretti, storico dell’arte, che ha sottolineato che «l’opera del Foppa si pone nella gara in atto, non soltanto a Bergamo, fra le chiese dei diversi ordini religiosi: Francescani, Domenicani, Canonici Lateranensi».

DOVE VERRA’ COLLOCATO

Il polittico resterà esposto davanti all’altare maggiore fino a maggio. Dal 20 aprile fino al 18 maggio alle 15 ci saranno visite guidate senza prenotazione. Il 20 maggio, festa di San Bernardino, alle 20,30 si terrà una conferenza sul polittico in chiesa parrocchiale. Sarà quindi collocato nella cappella del Sacro Cuore, sua sede definitiva. Per coprire le rimanenti spese dell’operazione è possibile fare offerte o donazioni (www.fondazionebergamo.it).

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