“Pacis Visio”: una visita guidata alla scoperta del Monastero di San Benedetto di Bergamo

Aprire le porte di un luogo solitamente «chiuso», per condividere dall’interno il dono della pace che la Regola benedettina, incarnando il Vangelo, offre attraverso la fede, la storia, la bellezza, il legame con la natura che si sono stratificati nei secoli nella vita della comunità monastica.

È questo l’obiettivo di «Pacis visio», l’evento, una visita guidata, ideato dalle monache benedettine del Monastero San Benedetto di Bergamo in occasione delle Settimane della Cultura della Diocesi di Bergamo. «Si tratta – spiega madre Cristina Picinali OSB – di un itinerario artistico-culturale che parte dal piccolo chiostro e si sviluppa poi in  un percorso all’interno di alcune zone del monastero, come la chiesa, la sacrestia e le ortaglie. Il titolo scelto è “Pacis visio” perché riteniamo che il monastero benedettino, che riporta la scritta “pax” ovunque, sia una piccola oasi di pace all’interno della città e della quotidianità del mondo odierno e perché i monasteri benedettini si sono proposti da sempre come oasi di pace e convivenza e integrazione e vita di comunità, contro l’individualismo che invece oggi serpeggia ovunque.

Oggi abbiamo tanto bisogno di pace e pensiamo che la vita benedettina sta a significare proprio questo». Le visite guidate si terranno in due giornate: giovedì 25 aprile e domenica 5 maggio. In entrambe le occasioni dalle 15,30 alle 17. «Il nostro è un piccolo monastero di clausura femminile – continua –. Apriamo quindi le porte di un luogo a cui difficilmente si può accedere e attraverso questo percorso vogliamo fare vedere questa piccola oasi di pace e il suo rapporto con la natura e la città. Già l’anno scorso avevamo fatto queste aperture per la Settimana della Cultura e per La via del sacro e così anche quest’anno riproponiamo questo camino all’interno del monastero». Per partecipare alle visite è necessario inviare una mail attraverso il sito del monastero. «Ci saranno 2 monache che guidano i gruppi durante le visite – conclude –, io e suor Benedetta. I gruppi solitamente sono di una trentina di persone ma vedremo in base all’afflusso».

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