“La Banda sbanda” a Sorisole: un musical unisce le generazioni

Una bella sfida per chi si è buttato in questa avventura e un risultato davvero soddisfacente quello che ha “incantato” numerosi parenti e amici invitati al cineteatro Don Rubbi della Parrocchia di Sorisole, sabato 20 aprile e domenica 21 aprile: un musical preparato da mesi, che ha coinvolto un gruppo di 53 persone (da qui la scelta di una replica, per ovvi motivi di spazio in platea) e valorizzato la collaborazione fra tre generazioni: bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni, con alcuni genitori che hanno lavorato dietro le quinte.

Ognuno ha portato ciò che aveva di meglio: talenti artistici, capacità di coordinamento e di relazione, abilità di cucito e scenografia, doti informatiche e tecniche e … tanto entusiasmo che è andato crescendo man mano ci si conosceva e si imbastivano i pezzi di parti recitate, cantate e ballate.

“La Banda sbanda”, titolo dello spettacolo scritto da Michele Casella, ha raccontato la storia che ha visto come protagonisti tre ladri incapaci e goffi che alla fine sono stati in grado di riconoscere le proprie doti e buone qualità, così da abbandonare l’infelice ruolo di tipi sospetti e abbracciare a pieno titolo quello di amici veri. 

Da “individui” che, obbedendo al loro capo si dovevano “separare” per assicurare il bottino, ad amici che hanno scoperto l’incredibile forza dell’unione.

Un messaggio più che mai attuale e necessario per noi tutti (più o meno in qualche modo malati di individualismo) veicolato dalla bellezza della musica e dei canti dello Zecchino d’Oro, dell’arte recitativa e della danza: l’importanza del far gruppo in modo sano, per realizzare qualcosa di bello, accogliendo la diversità e la fragilità come ricchezza, non come ostacolo. 

Sono stati questi i contenuti-valori “regalati” agli spettatori e “conquistati” in itinere dagli stessi protagonisti del musical, che son partiti «senza conoscersi bene – afferma Cristina Cornolti – incuranti forse dell’impegno che ci avrebbe coinvolti una sera alla settimana, da ottobre ad oggi. Nella costruzione delle scene c’è stato posto per tutti e ognuno, con il suo carattere e pure i suoi difetti, è stato messo nella condizione di trovarsi a suo agio valorizzando ciò che è! E nel farlo ci siamo anche divertiti!»

Oltre alla grande esperienza di crescita con gli altri e ai messaggi positivi lanciati, il musical è stato una delle belle opportunità per valorizzare il cineteatro, un luogo caro alla comunità, restaurato con l’intento di favorire la crescita di relazioni e di stimolare esperienze di aggregazione fra le nuove generazioni.

« – squadra, cioè quella che si è creata durante questi mesi, e che ha lavorato insieme per creare qualcosa di bello e permettere a tutti di crescere, umanamente parlando; 

– empatia, cioè quel sentire dentro le emozioni e i pensieri dell’altro creando relazioni positive;

– gioco, perché tutto quello che abbiamo fatto alla fine è stato anche un gioco che ci ha divertito, ci ha permesso di provare e sbagliare senza paura;

Aggiungerei anche una quarta parola:

-nostalgia, che è quella che rimane quando si chiudono le porte del teatro e sembra che tutto sia finito (anche se non lo è)».

«Si, per richiamare la frase in latino “Per Aspera Ad Astra”, ovvero “attraverso le asperità fino alle stelle!” come auspicio per puntare in alto, nonostante i limiti e le difficoltà», rispondono i responsabili dell’iniziativa, Cristina, Roberta e Andrea, che stanno già pensando alla possibilità di “uscire” da Sorisole e proporre il Musical agli oratori vicini. Per maggiori info contattare Cristina al 348/9333267.

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