Diario di «A Braccia Aperte» da Brescia a Roma per festeggiare Azione Cattolica

Un bellissimo raduno di festa in Piazza San Pietro si è tenuto lo scorso 25 aprile in concomitanza con la Giornata della Liberazione. Con il filo conduttore «A Braccia Aperte», quest’incontro ha anticipato la XVIII Assemblea nazionale elettiva per rinnovare il Consiglio nazionale dell’associazione, per il triennio 2024-2027, che ha si è conclusa domenica 28 aprile.

Sono stati ottantamila i soci e simpatizzanti dell’Azione Cattolica, tra religiosi e amici provenienti dal volontariato, dalle parrocchie, da quella società civile che hanno incontrato con gioia ed entusiasmo Papa Francesco in Vaticano per ascoltare la sua Parola e celebrare la Resistenza al Nazifascismo.

Tra questi, era presente anche il gruppo dell’Azione Cattolica di Brescia che, il giorno prima, mercoledì 24 aprile, ha viaggiato su due pullman diversi: il primo è partito al pomeriggio, mentre il secondo di sera.

Una parte del pubblico presente in Piazza San Pietro

Sono salita su quest’ultimo, e mi sono ritrovata con altri cinquantacinque pellegrini. Siamo partiti alle 21,15 circa, dal parcheggio Iveco in via Volturno di Brescia dopo la consegna del kit dell’Azione Cattolica, composto dallo zainetto, un cappello, un opuscolo con le preghiere e il pass per accedere all’evento.

Il giorno seguente, arrivati nei dintorni di Roma, alle 4:30 del mattino, abbiamo fatto colazione in un autogrill e poi siamo risaliti in pullman per raggiungere Cinecittà dove è presente la fermata della metropolitana.

Una volta scesi, la responsabile Miriam Martini, consigliera AC Brescia, ha consegnato a tutti noi i biglietti della metro e, a piccoli gruppi, abbiamo preso la metropolitana per raggiungere Ottaviano, la fermata che porta a Piazza San Pietro. Lì, si è ritrovata una moltitudine di gente in attesa dell’apertura dei cancelli, prevista per le 7. Superati i controlli al metal detector, io mi sono unita a un piccolo gruppo che si è seduto nel primo settore, a destra, a pochi passi dal sagrato della basilica.

Sul sagrato, i presentatori Antonella Ventre e Massimiliano Ossini, che con entusiasmo hanno dato il benvenuto ai presenti, ci hanno invitato a darci un abbraccio reciproco ed hanno aperto la diretta televisiva su Rai1.

I conduttori Antonella Ventre e Massimiliano Ossini sul sagrato. Foto di @azionecattolicaitaliana

Dopo la proiezione del video dal maxischermo, che ha raccontato i diversi valori che animano Azione Cattolica e in particolare l’importanza della fraternità, della preghiera e della partecipazione, Stefano Picchi ha cantato alcuni suoi pezzi che richiamano l’importanza dell’abbraccio per dare poi spazio alla preghiera accompagnata da monsignor Claudio Giulodori, assistente ecclesiastico generale AC.

«Dio non ha preferenze e qui ci sentiamo accolti in questa grande piazza: siete in tantissimi, di tutte le età e rappresentanze e questo ci unisce come fratelli in Cristo, guidati dallo Spirito Santo; siate costruttori di fraternità, accettate la diversità perché è un valore enorme spirituale, sociale e politico», ha dichiarato durante la preghiera.

Stefano Picchi. Foto di @azionecattolicaitaliana

Anche la musica è stata la protagonista con la Banda Rulli Frulli, l’eterogeneo collettivo di Finale Emilia che dal 2010 integra e riutilizza materiali di recupero per esaltarne la rinnovata capacità musicale, che ha coinvolto tutta la piazza con una samba e con il loro nuovo brano Minuscolo.

L’energica Banda dei Rulli Frulli. Foto di @azionecattolicaitaliana

Non sono mancate le parole di Giuseppe Notarstefano, Presidente di Azione Cattolica Italiana: «È una grande gioia e passione essere qui, Papa Francesco ha sempre avuto un occhio di riguardo ed essere qui “a braccia aperte” deve essere un invito ad abitare nella Chiesa per essere capaci di accogliere una Chiesa in uscita».

Emanuele Fossi dal maxischermo

A seguire, i due conduttori Antonella e Massimiliano hanno accolto Emanuele Fossi, autore dell’inno A Braccia Aperte che ha cantato con il coro internazionale e l’attore e regista Neri Marcorè che, imbracciando la chitarra, ha letto alcuni brani su figure della Resistenza cattolica e intonato la canzone di Fabrizio De André La guerra di Piero.

Neri Marcoré dal maxischermo

Ma il momento più importante, è stato l’arrivo di Papa Francesco che è stato accolto dalle parole e musica dell’inno A braccia aperte e dallo sventolio dei cappellini gialli e blu. Entrato in piazza, a bordo della papamobile scoperta e circondato da alcuni bambini di Ac, il Pontefice ha salutato e ha regalato sguardi e sorrisi a tutti i presenti e poi si è diretto sul sagrato per pronunciare il suo discorso rivolto al popolo dell’Azione Cattolica.

Papa Francesco sulla papamobile circondato dai bambini di Ac

«Cosa sarebbe la nostra vita, e come potrebbe realizzarsi la missione della Chiesa senza questi abbracci? -è intervenuto Papa Francesco – perciò vorrei proporvi, come spunti di riflessione, tre tipi di abbraccio: l’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva, l’abbraccio che cambia la vita».

Dopo la cultura dell’abbraccio, il Santo Padre ha continuato stigmatizzando i comportamenti che portano alle guerre: la diffidenza nei confronti degli altri, il rifiuto e la contrapposizione che diventano violenza. Abbracci mancati o rifiutati, pregiudizi e incomprensioni che fanno vedere l’altro come nemico. E ha concluso con un invito: «Vedervi qui tutti insieme mi fa venire in mente il Sinodo e penso al sinodo in corso che giunge alla terza fase, quella profetica; ora si tratta di tradurre il lavoro delle fasi precedenti in scelte che diano slancio alla vita nuova e alla Chiesa del nostro tempo. Vi invito a essere atleti e portabandiera di sinodalità nelle diocesi e nelle parrocchie».

Prima di lasciare la piazza, Papa Francesco ha ripercorso i diversi settori per stringere mani, raccogliere piccoli doni, segni di affetto e i saluti di tanti. La festa è proseguita con: l’energia instancabile della band Rulli Frulli; le testimonianze di soci AC che hanno contribuito nell’accoglienza degli ucraini come quella dell’AC di Bologna e di Vicenza e dei giovani provenienti dall’Ucraina e dalla Terra Santa; la lettura di testimonianze di soci di AC, quali Tina Anselmi da parte di Neri Marcoré; la presentazione del «Manifesto del cambiamento» creato dai giovani per la società del futuro in compagnia del cantautore Giovanni Caccamo.

Accompagnato da applausi scroscianti, Giovanni Caccamo ha intonato diversi brani tra cui La cura di Franco Battiato e poi ha intervistato alcuni bambini di ACR (Azione Cattolica Ragazzi) che hanno reso testimonianza della loro esperienza associativa.

Il cantautore Giovanni Caccamo sul sagrato. Foto di @azionecattolicaitaliana

Verso la fine della festa in piazza, io e il mio piccolo gruppo, composto da Paola, Itala e Fiorella, ci siamo incamminate per pranzare e, nell’occasione, abbiamo ricordato l’incredibile mattinata trascorsa.

«Mi ha colpito molto il discorso di Papa Francesco: le parole sull’abbraccio, l’essere laici e misericordiosi per proporre cambiamenti alla luce del Vangelo e di rinnovarci, nell’ottica di pace, per creare dei percorsi ed essere testimoni e pellegrini di speranza», ha affermato Itala.

Anche per Fiorella è stata bella giornata: «Una piazza piena di gioia e di festa, pensando al clima di guerra e di dolore; mi è piaciuto il ringraziamento da parte di Papa Francesco all’Azione Cattolica, citando anche la frase “Vivi all’altezza della storia”».

Dopo pranzo, siamo tornate alla fermata Ottaviano per prendere la metropolitana e avviarci a Cinecittà dove era ubicato il nostro pullman. Quando siamo arrivate, nelle vicinanze del pullman, la responsabile Miriam ci ha accolte e, mentre il nostro gruppo tornava ad essere al completo, ci siamo avviate al parcheggio. Una volta saliti, alcuni hanno messo in comune i ricordi della fantastica mattinata. La prima è stata Miriam, la responsabile del gruppo: «A Roma sono venuta molte volte, l’ultima è stata nel 2017 per i 150 anni di Azione Cattolica e lì avevamo già visto Papa Francesco. Mi sono piaciuti molto gli ospiti e il Papa che è stato diretto e conciso, ringraziando per quello che siamo».

Anche alcuni giovani a bordo del pullman hanno espresso il loro entusiasmo per questa mattinata: «Ci è piaciuto molto il discorso di Papa Francesco che, per il momento, è l’unica persona che cerca di “impedire” le guerre così come gli ospiti ci sono piaciuti, per esempio Neri Marcorè che ha parlato di resistenza e liberazione; ci portiamo a casa tanta amicizia e una bella giornata di sole».

Foto di gruppo con i soci di Ac Brescia

Alle 15:41, il bus è finalmente partito da Cinecittà per raggiungere con anticipo di programma, alle 22:30 circa, il parcheggio Iveco a Brescia, dove ho salutato la comitiva.