Gorle: spettacoli, arte e incontri di pace. Tutta la comunità coinvolta nelle Settimane della cultura

Promuovere un’“educazione comune” sul tema della pace, che coinvolgesse tutte le realtà del paese in modo attivo. É questa l’idea alla base della proposta della Parrocchia di Gorle per le Settimane della Cultura 2024.

Un programma di appuntamenti articolato e vario, costruito in collaborazione con il Tavolo Minori e Famiglie e il Tavolo Coesione Sociale del Comune di Gorle, che vede tra i principali appuntamenti l’inaugurazione – prevista a metà maggio – di un’istallazione nell’atrio della Biblioteca di Gorle con opere, piccoli lavoretti, poesie e disegni realizzati da ragazzi e adolescenti ma anche da anziani e persone con disabilità, ognuno dei quali ha dato un proprio contributo particolare.

Sono infatti numerose le realtà del territorio – scuole associazioni, RSA, SFA – Servizio Formazione Autonomia per persone con disabilità, oratorio – che hanno partecipato alla proposta dedicando momenti specifici al tema della pace. 

«L’istallazione rimarrà visibile per un po’ di tempo – spiega don Franco Castelli, Parroco di Gorle – Siamo nella fase di raccolta di tutto il materiale, davvero vario, prodotto dalle diverse realtà coinvolte».

Gli ospiti della RSA, ad esempio, hanno potuto raccontare i ricordi che portano con sé del periodo della guerra, attraverso lettere o disegni, mentre le persone che frequentano lo SFA hanno realizzato alcuni lavoretti, immagini o poesie, e ancora attività dedicate alla pace hanno riguardato anche i ragazzi dell’oratorio.

La serie di iniziative ha previsto anche due serate in cui spettacolo e arte si sono intrecciati per coinvolgere attivamente gli spettatori: «Rappresentazioni – tiene a sottolineare don Castelli – in cui non c’è stato un semplice spettacolo da “vedere”, ma basate sull’interazione con i presenti». 

Don Castelli trae un bilancio di tutti gli appuntamenti legati alle Settimane della Cultura 2024 proposti a Gorle.

«Una delle cose più preziose emerse – sottolinea – è la collaborazione tra le diverse realtà gorlesi. Di tutte coloro che hanno partecipato, ognuno con quello che poteva fare. È stato davvero importante mettere a disposizione di tutti le competenze, le esperienze, il tempo e il lavoro di ciascuno per vedere cosa si può fare insieme. E il risultato è qualcosa che andrà a beneficio dell’intera comunità. È un modo per costruire un’“educazione comune”, dove tutti insieme impariamo a prenderci cura, in questo caso, di un tema come la pace. Abbiamo capito – conclude don Castelli – che la Pace riguarda tutti, grandi e piccoli, persone con disabilità, anziani. Cultura della pace significa sensibilizzare, riflettere, analizzare, creare linguaggi, intravedere percorsi possibili di fronte alla complessità che richiede l’attuazione della stessa pace sociale, politica, morale. Non avremo risolto i problemi del mondo, ma se ciascuno, in un modo anche semplice, dà il proprio contributo, questo è già un primo passo importante in direzione della pace».