Piazzolo, la chiesa è il cuore di una piccola comunità. È tornata a splendere grazie all’8xmille

La facciata della chiesa parrocchiale si vede appena giunti a Piazzolo, in Alta Valle Brembana: lasciando la strada principale che porta al Passo San Marco, si percorre una salita immersa nel bosco e al termine, svoltando a sinistra, eccola in fondo alla via principale. Da quasi un anno la si può ammirare del suo colore originario, molto più chiaro e limpido.

La chiesta è stata realizzata alla fine del Settecento e ora si trova al termine della via Guido Galli (il noto magistrato ucciso nel 1980 da un commando di Prima linea alla Statale di Milano, dove insegnava criminologia, legato a questa piccola comunità che ne conserva orgogliosamente le spoglie).

Dedicata a Santa Maria Assunta, che si festeggia solennemente con una caratteristica processione serale a Ferragosto, la chiesa è in stile barocco, ricostruita tra il 1742 e il 1764 su quella precedente. È stata oggetto di un intervento di risanamento del fabbricato e un restauro conservativo degli elementi architettonici e artistici. I lavori, durati cinque anni, hanno coinvolto tutta la struttura esterna ed interna, compresi gli arredamenti lignei, gli affreschi e le tele, si erano resi necessari a causa del degrado in stato avanzato per l’umidità.

La scorsa estate, il 13 agosto, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dei restauri alla presenza del vescovo emerito di Fidenza, monsignor Carlo Mazza, che di Piazzolo è stato un parroco dinamico e molto amato negli anni Ottanta.

Ma come si è potuto realizzate un restauro così importante (circa 600mila euro) in un piccolo borgo di montagna che conta poco più di 80 residenti? A spiegarlo è Walter Arizzi, collaboratore della parrocchia che ha seguito passo dopo passo i restauri. «I lavori – spiega Arizzi – sono partiti grazie a un cospicuo lascito di Rita Moroni morta nel 2016 (per la quale è stata posta una targa all’entrata laterale, ndr). È stato però fondamentale un contributo della Conferenza Episcopale Italiana con i fondi dell’8xmille. È stata provvidenziale questa attenzione a una piccola comunità come la nostra. L’elenco di chi ha permesso e realizzato tutti i lavori necessari è lungo: a partire dai progettisti, gli architetti Mauro Piantelli e Laura Bettinelli, che hanno scelto da qualche anno Piazzolo come luogo di villeggiatura. Abbiamo ottenuto anche dei finanziamenti, attraverso bandi o richieste, da Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Bergamasca e Bim. Negli ultimi anni, inoltre, il ricavato di qualsiasi manifestazione organizzata in paese era destinato a questo restauro. A permettere questi lavori è stata anche la generosità di molti residenti e associazioni del paese, villeggianti, persone native o legate alla nostra comunità. Anche l’Amministrazione comunale si è sempre interessata dei restauri».

La parrocchiale, consacrata nell’ottobre del 1776, presenta affreschi realizzati in buona parte da Giuseppe Carnelli a fine Ottocento. Tra i quadri, è presente un’opera datata 1650 della bottega di Carlo Ceresa. «La chiesa è il centro della nostra comunità – dice il parroco don Denis Castelli -. In un paese così piccolo come quello di Piazzolo, è l’unico luogo di ritrovo per i cristiani, quindi quest’intervento è stato necessario per poter continuare ad essere un punto di riferimento. Durante una parte dei lavori le celebrazioni sono state ospitate nel salone parrocchiale».

Per terminare i lavori ora manca il restauro dell’organo Bossi, datato 1841, uno dei più antichi in Valle Brembana. Chissà se anche in questo caso sarà la generosità di molti ad unirsi con la piccola comunità di Piazzolo.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *