Azzano San Paolo: un video-laboratorio con Valerio Ambiveri per scoprire gesti di pace

L’importanza di fiducia, incontro, collaborazione, attenzione e cura come “mattoni” della pace nella vita quotidiana. È stato declinato così il tema delle Settimane della cultura 2024 della diocesi di Bergamo “Pace a voi” nel laboratorio artistico condotto da Valerio Ambiveri ad Azzano San Paolo. Il lavoro di ricerca e sperimentazione condotto con un gruppo di adulti della parrocchia si è tradotto attraverso gesti semplici, delicati equilibri, intrecci di mani e di sguardi, che mostrano in modo soprendentemente forte ed efficace gli ingredienti basilari della pace.

L’azione performativa è stata raccolta in un video che si intitola curiosamente XAP 1 (Pax al contrario). Guardandolo si può scoprire molto sui meccanismi che generano la pace e i conflitti, attraverso immagini dense ed evocative, che arricchiscono lo sguardo di fragilità e imperfezioni.  Il percorso parte dalla collaborazione, rappresentata attraverso un “gioco di fiducia” in cui due persone sostengono insieme una pallina. Un simbolo che mostra la gioia e la fatica di compiere insieme brevi tratti di strada, sorreggendo un’intenzione, un desiderio, un sogno, cercando di non farlo cadere.

Ci si concentra poi sulla condivisione, mettendosi insieme intorno a una tavola, dove per mangiare insieme bisogna mettere “Un piatto per tutti”, e accendere una luce che possa mostrare un futuro sereno, migliore, anche per chi si trova in difficoltà.

Un’altra sequenza, di grande impatto, mette al centro “disponibilità” e reciprocità: porgere un dono implica che ci sia qualcuno disposto a tendere le mani per riceverlo, altrimenti cade nel vuoto, non si stringe alcun legame, la pace non si realizza.

Cosa facciamo quando incontriamo sul nostro cammino qualcuno che appare solo e in difficoltà? Nel video alcune persone si pongono all’ingresso della chiesa in una posizione che manifesta disagio e sofferenza. Altri passano ed entrano senza fermarsi e senza farci caso. Un modo per sottolineare l’esigenza spirituale e umana di “Porre attenzione” agli altri e prendersene cura.

Quante volte accade, nella vita, di farsi largo a spintoni per poter passare per primi, in senso reale o figurato? Nella sequenza “Nessun primato” l’artista mostra che voler passare per primi significa allontanare gli altri, colpirli – non solo la violenza, ma anche la noncuranza può diventare un’arma metterli in secondo piano. L’azione finale pone l’accento sull’importanza delle relazioni: offrire qualcosa di sé (talenti, capacità, risorse), legarlo a ciò che possiedono gli altri come premessa per formare una comunità, camminare insieme, realizzare qualcosa che sia costruito da ognuno per il bene di tutti.

Valerio Ambiveri (Bergamo, 1962) è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove insegna Digital Video e Tecniche performative per le arti visive. Oltre ad esporre in gallerie e spazi tradizionali ha creduto nella collaborazione e lo scambio con altri artisti, fondando spazi espositivi autonomi e organizzando mostre in luoghi particolari delle città. Pensa alla storia della pittura anche quando agisce con il video e a tal riguardo ha inaugurato recentemente il proprio museo on line AMBImuseoVERI. 

  1. Questa chiesa è bellissima. Ad Azzano, ha fatto il curato mio cugino Don Andrea Perico e come seminarista, c’era Davide Fiorendi

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