A spasso nel Parco di Paneveggio Pale di San Martino, un’oasi di biodiversità

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Da qualche giorno sono nella casa di famiglia in Trentino e dopo una settimana di pioggia e di freddo oggi finalmente è uscito il sole. Così abbiamo deciso di andare a fare il picnic in Val Canali, una laterale del Primiero, dove sorge la Villa Welsperg, sede del Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino: una vera oasi della biodiversità, un luogo ben poco trasformato dall’uomo. 

Grandi alberi, ampie distese verdi alla base delle Dolomiti e, al centro, la villa estiva del conti Welsperg, un’antica famiglia di aristocratici austriaci che estendevano il loro potere anche da queste parti.

Oggi il complesso, costituito da tre edifici separati, costruiti alla metà dell’Ottocento, appartiene alla Provincia Autonoma di Trento che dal 1996 l’ha attrezzata a Centro di accoglienza per i visitatori del Parco.

Un percorso alla scoperta della natura

Al suo interno è possibile sperimentare tutti gli elementi costitutivi del Parco, seguendo un percorso che ne illustra gli aspetti biologici, naturalistici, escursionistici e alpinistici.

Interessante è la ricca Biblioteca tematica della montagna, dedicata allo scrittore Dino Buzzati, assiduo frequentatore delle Pale di San Martino, comprendente anche una bella sezione dedicata ai bambini.

Proprio i bambini trovano nella Villa e nell’ambiente circostante gli stimoli per fare la conoscenza della montagna: un verde labirinto, una struttura lignea raffigurate un grande cervo, un fienile che ospita mostre dedicate alla montagna, un orto officinale che propone i prodotti del territorio e un sentiero tematico che racconta la natura e il mito.

Installazioni dedicate alle Muse

Lungo il percorso s’incontrano varie installazioni dedicate alle Muse Fedaie, col duplice riferimento alla mitologia greca che abbinava queste divinità agli elementi naturali e alle “fede” cioè le pecore nel dialetto locale, che vengono ancora allevate in queste zone.

Ogni installazione poggia su strutture di legno: la prima tappa propone figure stilizzate di ovini, facilmente “scalabili” dai bambini che fanno così conoscenza con questi animali; la seconda è costituita da pannelli trasparenti di vari colori attraverso i quali si osserva il paesaggio che modifica la sua fisionomia in relazione al colore del pannello. Di seguito s’incontrano la calchera, lo stagno degli anfibi, un laghetto pittoresco e.. finalmente un bar dove, dopo tanta natura, ci si può ristorare con un buon gelato.