Giulia Gabrieli, chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione. La sua storia è un inno alla vita e alla fede

Si chiude la fase diocesana e l’inchiesta si sposta ora a Roma. Si avvicina un altro passo importante per il processo di beatificazione di Giulia Gabrieli, la giovane Serva di Dio, nata a Bergamo il 3 marzo 1997 e salita al cielo il 19 agosto 2011.

Giulia che ha trasformato i suoi due anni di lotta contro un sarcoma in un inno alla vita e alla fede. Giulia che continua a vivere nei tanti progetti con cui l’associazione dei suoi amici sta realizzando i suoi sogni.

È in programma per domenica 12 settembre, alle 20.30, nella parrocchia cittadina di San Tomaso, l’evento di chiusura della fase diocesana del processo, alla presenza del Vescovo mons. Francesco Beschi.

Raccolti gli scritti di Giulia, ascoltati i testimoni

“In questa fase sono state raccolte tutte le prove – spiega il vicepostulatore della causa, don Mattia Tomasoni -. Innanzitutto ci sono gli scritti di Giulia, che comprendono  anche il libro da lei scritto ‘Un gancio in mezzo al cielo’. La Commissione storica inoltre ha raccolto tutti gli altri scritti, quelli rivolti a Giulia o comunque riguardanti la sua figura, comprese le attività dell’associazione. Ancora, c’è stata l’audizione dei testimoni, sia quelli che hanno conosciuto direttamente Giulia, sia quelli che, pur non avendola conosciuta direttamente, sono entrati in contatto con la sua storia e sono stati significativamente toccati dalla sua testimonianza”.

L’inchiesta si sposta ora a Roma. “Se la ricerca delle virtù eroiche terminerà con esito positivo, si arriverà al riconoscimento del titolo di Venerabile”.

Il primo passo per giungere – in presenza di miracoli riconosciuti – alla beatificazione e alla canonizzazione. 

Le attività dell’associazione Con Giulia onlus

Continuano in parallelo anche le attività dell’associazione Con Giulia onlus. Quelle che non si interrompono mai, come la scuola estiva in ospedale, il progetto ‘Quasi a casa’ per l’ospedalizzazione pre-domiciliare, la presenza nel reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Bergamo di un’infermiera, due fisioterapisti e una biologa.

Ma anche quelle che offrono nuovi strumenti per raccontare l’esperienza prodigiosa di Giulia a dieci anni dalla sua partenza per il cielo.

Lo scorso 19 agosto è stato presentato un progetto che racconta per immagini la testimonianza che Giulia ha scritto nel libro ‘Un gancio in mezzo al cielo’.

Un racconto illustrato sulla vita di Giulia

“Si tratta di un lavoro svolto da Sara Pagani, una ragazza di 15 anni – racconta Antonio Gabrieli, il padre di Giulia -. In pieno lock-down Sara ha mandato alla mail dell’associazione un lavoro con cui ha condensato il libro di Giulia in una serie di disegni.

A noi, come famiglia e come associazione, è piaciuto molto, ci è sembrato uno strumento che sino a quel momento mancava.

Così qualche mese fa l’abbiamo stampato in formato cartaceo, ma pensando già a produrre qualcosa di interattivo, da rendere fruibile sul sito internet (www.congiulia.com): ora per i bambini c’è la possibilità di colorare a piacimento, di sentire la lettura delle pagine scritte da Giulia, di vedere un video di una quindicina di minuti”.

Il video-concorso per gli oratori in occasione del decimo anniversario

Questo progetto è nato dal concorso artistico-letterario che da sei anni l’associazione propone alle scuole di ogni ordine e grado.

Ma per il decimo anniversario della morte di Giulia, arriva anche una nuova proposta, rivolta questa volta agli oratori: un video-concorso, con cui raccontare “10 anni in 110 secondi”. Un video per trasmettere un messaggio maturato a partire dal libro di Giulia.

“Abbiamo deciso di rivolgerci solo agli oratori – spiega ancora papà Antonio -. I ragazzi che parteciperanno dovranno farlo necessariamente attraverso il proprio oratorio e sarà questo ad essere premiato. Avevamo già lanciato il concorso lo scorso anno ma abbiamo deciso di rinviarlo al 2022 a causa delle chiusure dei mesi scorsi: le nuove scadenze saranno comunicate in autunno, ma includeremo anche il periodo estivo, in modo che gli oratori e i ragazzi possano darsi da fare anche durante il prossimo CRE”.

Giulia continua a parlare ai giovani, in mille modi diversi

È l’ennesima modalità con cui Giulia continua ad incontrare i giovani: in ospedale, nelle scuole e ora anche negli oratori.

A dare ancora più forza ai genitori e a tutti i membri dell’associazione c’è il percorso che la Chiesa sta portando avanti per riconoscere quanto compiuto da Giulia.

“Da persona di fede sono contento che sia dia visibilità a figure giovani come Giulia: è bello vedere una Chiesa giovane, che si rinnova – racconta Antonio -. Da genitore c’è ovviamente più fatica, ma allo stesso tempo emozioni molto forti che ci fanno continuare a vivere insieme a Giulia. Fino al 2013 la scuola estiva in ospedale non c’era, mi vengono i brividi a pensare che sia stato un grande regalo di Giulia, che sentiva questo vuoto e diceva spesso: la malattia non va in vacanza, perché la scuola sì?”.