La Chiesa di Bergamo in missione da 60 anni: “Un dono per noi e per il mondo”

Era l’11 ottobre 1962, giorno dell’apertura del Concilio Vaticano II. Lo stesso giorno, una nave salpava dal porto di Genova.

A bordo c’erano i primi due sacerdoti bergamaschi missionari con meta la Bolivia. Con loro, primi di un lungo drappello, si inaugurava la prima missione diocesana.

Sono trascorsi esattamente 60 anni da allora e la nostra diocesi, con una serie di iniziative che si concluderanno l’11 ottobre 2022, vuole ricordare l’anniversario nel segno della memoria, del ringraziamento, del ripensare la missionarietà oggi e nel futuro nel seno della gioia.

Infatti, «Pieni di gioia» sarà la traccia di tutti gli eventi in programma. Le iniziative in cantiere sono state presentate in Curia giovedì 30 settembre nel corso di una conferenza stampa.

“Sessant’anni di Chiesa in uscita. Un cammino robusto”

«Vogliamo raccontare il grande dono della missionarietà nella nostra diocesi — ha esordito il vicario episcopale monsignor Vittorio Nozza —. Un dono che ha arricchito la nostra Chiesa, le nostre parrocchie e il territorio. Sono 60 anni di Chiesa in uscita, caratterizzati da un robusto cammino e dall’annuncio del Vangelo con gioia nelle Chiese sorelle in Bolivia, Costa d’Avorio e Cuba, con protagonisti sacerdoti, laici, consacrati, religiosi e religiose».

Monsignor Nozza ha indicato in «tre verbi» il cammino delle celebrazioni. «Prendere in mano questi 60 anni, rielaborarli e riflettere su presente e futuro. Ringraziare, per risvegliare la sensibilità missionaria. Sognare, per scrutare con sapienza quanto si è fatto e proiettarci nel futuro».

Accanto ai verbi, monsignor Nozza ha indicato «tre parole»: missionarietà, cooperazione, consapevolezza.

Don Massimo Rizzi, direttore del Centro missionario diocesano (Cmd) ha ripercorso in sintesi le tappe storiche delle missioni bergamasche: nel 1962 la Bolivia, nel 1976 la Costa d’Avorio e nel 1999 Cuba, in risposta all’appello di Papa Giovanni Paolo II dopo la sua storica visita nella nazione caraibica.

“Una storia di cooperazione e dialogo fra le Chiese”

«Sono stati 60 anni di coraggio — ha detto don Rizzi —. Con nuova sensibilità oggi parliamo di missionarietà non soltanto per indicare l’invio di missionari, ma anche per sottolineare la cooperazione: noi andiamo e torniamo, loro vengono da noi e ritornano, con un arricchimento reciproco delle Chiese. Come ha affermato il Concilio, la missione non è appalto di uffici o specialisti, ma di ogni battezzato e di ogni Chiesa».

Don Rizzi ha poi annunciato che sono in preparazione due pubblicazioni: una storica sugli ultimi 30 anni delle missioni diocesane e una biografia su don Pietro Ceribelli, storico direttore del Cmd.

Michele Ferrari, operatore del Cmd, ha parlato del logo del 60°, realizzato dal Centro Meta del Patronato San Vincenzo.

Quaranta missionari deceduti durante la pandemia

Dentro il numero 6 è raffigurato il globo, mentre nello 0 appare il profilo di Città Alta e gli anni 1962-2022. «La suggestione principale del logo è lo scambio incessante, reciproco e appassionato fra Bergamo e il mondo».

Ferrari ha poi mostrato un video, realizzato da un volontario laico di Longuelo, con scene di vita di missione, che sarà disponibile prossimamente. 

Franca Parolini, segretaria del Cmd, ha invece illustrato alcune iniziative in cantiere, fra cui la consegna dei crocifissi ai missionari venerdì 15 ottobre in Duomo e il viaggio in Bolivia del vescovo Francesco Beschi previsto per l’estate del prossimo anno.

Infine i numeri dei missionari bergamaschi: sono circa 550 fra preti Fidei donum, laici, religiosi e religiose. Lo scorso anno il covid ha mietuto ben 40 di loro e da inizio di quest’anno altri 30. In Bolivia attualmente sono presenti 9 preti Fidei donum, due vescovi e 4 laici. In Costa d’Avorio 3 preti Fidei donum e 1 laico. A Cuba 4 preti Fidei donum, che ora sono in diocesi in attesa di ripartire.