È stata consacrata, in una solenne cerimonia, domenica 11 ottobre, la nuova chiesa dell’Ospedale.
La cerimonia è stata presieduta dal vescovo.
Proponiamo ai nostri lettori di tornare sull’evento
non per descriverne la cronaca ma per gustare alcuni particolari dell’edificio,
“spiato” se così si può dire, attraverso un tema che è particolarmente affascinante:
quello della luce.
Foto di Gian Vittorio Frau
LA LUCE E GLI “ILLUMINATI”
L’assemblea riunita e, dall’alto, il fiume di luce. “Gli illuminati” venivano chiamati, nell’antichità, i cristiani. La luce è bianca. Nella bibbia, nell’Apocalisse soprattutto, il bianco è il colore di Dio.
LUCE DAL CIELO, LUCE DALLA TERRA
La luce non piove soltanto dall’alto. Entra anche dai pertugi che si aprono sul mondo. Luce piccola, limitata, che viene come ripresa, riassunta, esaltata dalla luce che viene dal cielo.
VENITE E VEDETE
Ogni liturgia è un’esperienza. “Venite e vedete”, si ripete spesso nel Vangelo di Giovanni. Forse è per questo che trionfa la luce. Bisogna, dopo essere stati convocati, vedere.
IL MONDO “CANCELLATO” DALLA LUCE
L’assemblea in penombra, poi la parte con la luce che aumenta progressivamente fino a cancellare le pareti. Il mondo pesante di “quaggiù” è come assorbito dal mondo diafano che piove da “lassù”.
LA LUCE DELLA PIETÀ
Una luce particolare sale dal basso: è la condivisione della sofferenza. Le donne soffrono insieme e il Papa, figlio della nostra terra, si china su di loro.
LE CANDELE, LA PICCOLA LUCE DELLA LITURGIA
In mezzo alla luce sfolgorante, la dimessa luce delle candele. La Messa è il Padre della luce che, nel Figlio, accetta di mischiarsi con le nostre tenebre, quelle della sofferenza soprattutto, e di annunciare una inattesa speranza.