“Da un angolo del chiostro, Signore, osservo quel piccolo frammento di cielo…”. La preghiera – splendida – di Chiara, donna, credente, monaca

Cara suor Chiara, ho appena finito una bellissima vacanza in montagna con un gruppo di amici. Abbiamo pregato, discusso, programmato. Alla fine abbiamo cercato di ringraziare il Signore per quello che avevamo visto: montagne, boschi, fiori, cielo. Ma non è venuto fuori gran che. Non ci mancano gli affetti, ci mancano le parole. Ti chiedo una cosa un po’ strana. Hai parlato della necessità di meravigliarci, in un tuo recente intervento sul santalessandro. Puoi adesso scrivere tu, al mio posto, una preghiera di ringraziamento per il dono della Natura? Grazie. Roberto

“Da un angolo del chiostro, Signore, osservo quel piccolo frammento di cielo che si affaccia sul giardino: ti lodo, mio Dio per la sua immensità di fronte alla quale mi sento piccola, piccola: ‘Che cos’è l’uomo perché te ne curi, chi sono io, perché Tu abbia di me e di ogni essere vivente sollecitudine speciale?’. Ogni creatura è tuo dono, o divino Creatore, frutto prezioso ed unico del Tuo amore traboccante.

COME UN ARTISTA TI SEI DIVERTITO

Come un Artista ti sei divertito a creare e ricreare ogni cosa, plasmando e riplasmando la terra e affidandola all’uomo perché ne avesse cura e la coltivasse. Grazie, Signore, perché ti sei rivelato anche attraverso lo splendido libro di madre natura. Come è possibile non riconoscere la tua maestà nella vastità del mare? La tua fortezza nella roccia che domina sull’altipiano? La tua semplicità nei fiori di campo? Il tuo amore disinteressato in ogni mano amica che si fa prossimità? La tua fedeltà in ogni alba, in ogni tramonto, nel susseguirsi delle stagioni? La tua fantasia nell’infinitamente piccolo o nell’infinitamente grande? E, parimenti, come è possibile non riconoscere la tua debolezza, sì, proprio la tua debolezza che troppe volte ci spaventa, nei fragili equilibri delle leggi naturali o nei segni di morte nascosti, paradossalmente, nel ciclo della vita?
A volte, però, sono così distratta da non accorgermi nemmeno che il miracolo del giorno si compie proprio sotto i miei occhi. So bene dal catechismo che anche il libro della natura è parte della rivelazione: ‘La rivelazione della creazione è, così, inseparabile dalla rivelazione e dalla realizzazione dell’Alleanza dell’unico Dio con il suo popolo. La creazione è rivelata come il primo passo verso tale Alleanza, come la prima e universale testimonianza dell’amore onnipotente di Dio’ (CCC 288).

FEDELE AMICA E’ LA BREZZA

Certo, Signore, in monastero non ho molte possibilità di contemplare, godere, conoscere quelle meraviglie che, in queste settimane di ferie, molti fratelli godono nei luoghi più ameni! Tuttavia, ogni giorno posso gioire delle creature più semplici e ordinarie che mi raccontano qualcosa di te: il cielo, oppure la brezza del mattino che nelle giornate fresche accarezza il volto e rasserena il cuore, incoraggiandomi a continuare con fiducia il cammino dell’amore. ‘Coraggio! Non temere, – hai buona scorta nel viaggio di questo nuovo giorno!’, sembra sussurrarmi, giocando tra le fronde degli alberi del nostro giardino e scompigliando, come per divertirsi, il povero saio che tutta mi ricopre. Fedele amica è la brezza! Quando, alcune ore più tardi, il rosso della sera tingerà l’orizzonte, mi intratterrò con questa buona compagna, condividendo i pensieri e le aspirazioni segrete.

FRATE SOLE, DOVE GIUNGONO I TUOI RAGGI?

Anche la luce attira lo sguardo! Essa è la prima creatura uscita dalle tue mani, grazie alla quale tutto è iniziato. Godo nell’osservare i riflessi della sua chiarezza! Sorrido quando intravvedo i raggi di frate sole, che di te, o Altissimo, porta significazione (Francesco d’Assisi), giocare tra le fronde degli alberi e imprimere ovunque casti baci. Non posso fissare la sua luce, ma, se chiudo un momento gli occhi, scorgo i giochi dei suoi riflessi rincorrersi proprio come echi nelle amene vallate. ‘Frate sole, dove giungono i tuoi raggi, la vita trabocca e tutto canta di gioia! Senza il tuo calore, come potrebbero tingersi di colore i frutti del contadino? Imbiondire le spighe di frumento nel grande prato vicino a casa? Correre i bimbi spensierati nel giardino dei nonni? O i lombrichi passeggiare sulle foglie di insalata? Come potrebbero?». Persino la pioggia, e perché no! anche il furioso temporale, ne risaltano la bellezza e la signoria! Dal canto suo, però, questo astro regale, quale nobile cavaliere non oppone resistenza quando grossi nuvoloni si avvicinano con fare minaccioso, e volentieri lascia spazio alla sua dama, sorella pioggia, così diversa da sé, ma ugualmente necessaria alla vita.

GRANDE ORCHESTRA E’ LA CREAZIONE

L’armonia della natura mi ammaestra, Signore! Anche attraverso di lei, madre feconda, mi inviti ad entrare in relazione con i fratelli e le sorelle e mi insegni ad accogliere, nel mio grembo di donna, tutto ciò che possiede le caratteristiche della diversità. Nella creazione ogni cosa è al suo posto, persino i contrari sono ben integrati e armonizzati. Ti lodo, Signore, perché anche attraverso le creature mi insegni la difficile arte dell’inclusione e mi incoraggi ad aprire il cuore agli opposti, perché anch’essi diventino parte della mia vita.
Grande orchestra è la creazione! Guidata da Te, suo perfetto direttore, innalza e diffonde ovunque la sua lode, trascinando, anche l’uomo più distratto, nel medesimo inno di grazie”.