“Limen” le opere di Maurizio Bonfanti a Palazzo Creberg. I confini diventano orizzonti

Tra i numerosi eventi in programma (oltre 40) per la terza edizione di Art2Night Bergamo, la notte bianca dell’arte, spicca la mostra “Limen – Opere di Maurizio Bonfanti” presso il Palazzo del Credito Bergamasco. L’artista bergamasco classe 1952 esporrà una serie di opere nei due piani dell’edificio. È proprio lui a raccontarci come è stata strutturata la mostra e quale il tema trattato nelle sue opere: «La mostra è distribuita sui due piani del Credito Bergamasco: al piano terra (ingresso) ho distribuito 7 grandi quadri, 5 frontalmente e 2 lateralmente, realizzati su tele di due diverse misure (250×110 e 230×140). Essi sono pensati come una sequenza: in tutti vi è un uomo posto in uno spazio urbano poco connotato, potremmo addirittura definirlo un non luogo; questa figura umana è vista dall’alto, un punto di vista decisamente insolito in pittura. Al piano superiore ci sono invece 4 quadri di grande e media dimensione e altri 20 piccoli lavori che rimandano allo stesso tema: la presenza umana inserita in uno spazio (anche qui non definito)».

I quadri sono realizzati con tecniche miste su carta intelata con una prevalenza di pittura ad olio utilizzata in modo deciso, materico. Ed è proprio l’utilizzo di questa pittura materica l’elemento espressivo che caratterizza questi ultimi lavori di Bonfanti: «Le opere sono state pensate appositamente per questa mostra e per questo contesto – rivela l’artista -. Il tema dell’uomo che occupa uno spazio mi ha da sempre affascinato molto, ma qui c’è un passaggio successivo: l’uomo sembra aver perso la direzione del suo percorso, è smarrito nello spazio urbano e nella società. Ognuno di noi si può riconoscere in queste figure proprio perché non sono definite: non hanno un volto, dei lineamenti, dei connotati. Sono una presenza, un’ombra».

Chiediamo all’artista di raccontarci da dove nasce il titolo della mostra: “Limen”. «E’ il limite spaziale presente nelle opere: tante volte c’è una linea rossa che circoscrive uno spazio in cui è inserita la figura, ma è una linea che sovente traguarda la composizione, il percorso di questa linea va oltre il quadro. Non c’è un orizzonte, gli unici elementi distintivi sono i muri. Dunque muri che separano e persone che vagano – che non hanno una direzione, una meta – sono due temi vicini a noi, alla nostra attualità. Mi sembra che viviamo in un periodo di grande spaesamento: da una parte gli spazi si sono aperti e i luoghi sembrano essere diventati più accessibili; dall’altra l’uomo erige muri e separa, allontana».

La mostra verrà inaugurata venerdì 8 luglio alle 18.00 presso il palazzo del Credito Bergamasco e rimarrà aperta fino al 2 settembre negli orari di apertura degli uffici. In occasione della notte bianca Art2Night di sabato 9 luglio rimarrà straordinariamente aperta dalle 18 alle 22.