I ragazzi di Verdellino-Zingonia con il Papa a San Siro: «Ci insegna la semplicità e l’umiltà, e una fede che parte dal cuore»

Una giornata perfetta scandita da tante emozioni differenti e ricca di momenti significativi: si può descrivere così, brevemente, l’incontro dei cresimandi dell’unità pastorale di Verdellino-Zingonia con papa Francesco. Dopo essere stati in ritiro a Roma per il giubileo della misericordia, i ragazzi hanno avuto la possibilità di incontrare il pontefice aggregandosi ai loro coetanei milanesi. A San Siro si è svolta una tappa bella e importante di un cammino che sta per volgere al termine, ma ha ancora molto da regalare.
A raccontare il pomeriggio intenso dei cresimandi è Piera, una catechista che con grande gioia ha scelto di accompagnare questi ragazzi al sacramento della confermazione. «È stata un’emozione immensa essere lì in quell’istante e l’adrenalina era a mille» spiega Piera evidentemente emozionata. Il suo racconto continua con la difficoltà di scegliere un momento che spicchi tra gli altri mentre i ricordi – e le emozioni – si rincorrono velocemente.
«Se devo scegliere ciò che ricordo con più gioia, scelgo tre momenti: il primo è l’ingresso di papa Francesco nello stadio seguito da una calorosa accoglienza, il secondo il suo saluto rassicurante e lo stesso “Buonasera” con cui esordì nel giorno della sua elezione, mentre il terzo è sicuramente l’euforia travolgente di ottantamila persone pronte a un incontro speciale e irripetibile. Questi attimi, soprattutto il terzo, mi hanno caricata moltissimo».
La figura del Papa, sin dai tempi più antichi, è stata sempre messa al centro dell’attenzione e degli sguardi interrogatori di fedeli che vedono in Lui un modello da seguire. Ciò che colpisce a primo impatto della personalità di Bergoglio, così come la gente l’ha visto anche a San Siro, sono l’umiltà e la semplicità che risiedono nei suoi modi di fare e sono arricchite da parole che colpiscono sempre il cuore della questione e ci invitano a riflettere. Concetti inizialmente dati per scontati diventano fulcro di una società che necessita di tornare alle proprie radici e di mettersi all’ascolto di chi ha più esperienza come i nonni. Oltre alla riscoperta dei valori, papa Francesco si è schierato contro ogni forma di bullismo e ha rimarcato con forza l’importanza della parrocchia e dell’oratorio. Un messaggio del pontefice è stato rivolto anche ai catechisti come Piera ci racconta: «Evangelizzate i vostri ragazzi non con la testa, ma con il cuore».
Un’indicazione forte per un Papa unico nel suo genere. La spiegazione di Piera si conclude con un’ultima riflessione: «Credo se dovessi descrivere questo pomeriggio in tre parole sceglierei i termini amore, umiltà e felicità. L’amore dei ragazzi nell’accoglienza del pontefice, l’umiltà di una persona come papa Francesco e la felicità dei cresimandi, ma anche quella personale per aver donato un pomeriggio simile ai nostri ragazzi».
In un ambiente nato per lo sport e lo svago si possono avere anche incontri che lasciano il segno e ciò è successo un sabato pomeriggio a San Siro grazie a papa Francesco e ottantamila persone.