A Romano di Lombardia, un ricordo di Tommaso Moro, scrittore e politico, al centro di «Un’Opera al Mese»

«Preferisco dire una cosa non vera piuttosto che una menzogna, perché mi preme di più essere considerato onesto che sapiente». Sono queste le parole dello scrittore e politico inglese Thomas More, protagonista dell’ultimo incontro della rassegna «Un’Opera al Mese» al Macs di Romano di Lombardia.

Durante la serata è intervenuta Marisa Bellini, professoressa in storia della filosofia presso il Liceo Mascheroni di Bergamo. Thomas More (italianizzato Tommaso Moro) nasce a Londra il 7 febbraio 1478. Figlio del giudice e avvocato Sir John More, Thomas decide di intraprendere la professione del padre. Durante la sua carriera, Thomas è anche autore di scritti umanisti come La difesa dei sette sacramenti nel 1521, un testo contro la dottrina protestante che attribuisce a Enrico VIII il titolo di Difensore della Fede da parte di Papa Leone X e occupa numerose cariche pubbliche come quella di Lord Cancelliere d’Inghilterra tra il 1529 e il 1532, sotto la monarchia di Enrico VIII.

Fondamentale  è il rapporto di profonda amicizia con il filosofo olandese Erasmo da Rotterdam (1466-1536) conosciuto nel 1499 a Londra. Infatti, Erasmo dedica a Thomas More Elogio alla follia e nel 1516 entrambi pubblicano rispettivamente Nuovo Testamento e Utopia. Quest’ultima è l’opera più famosa di Thomas More. E’ suddivisa in due parti: la prima è un’analisi della situazione politica ed economica dell’Inghilterra dell’epoca mentre la seconda parte è la descrizione di un’un’isola immaginaria «dove tutto è regolato dalla ragione, la popolazione vive in uno stadio primordiale e l’attività principale è l’agricoltura; ma non esiste la proprietà privata» spiega Marisa Bellini.

Nel 1529 Thomas More è Lord Cancelliere d’Inghilterra dopo le dimissioni del cardinale Thomas Wolsey il quale non era riuscito a ottenere l’annullamento del matrimonio tra Enrico VIII e Caterina d’Aragona da parte di Papa Clemente VII. Da questo rifiuto, Enrico VIII decide di autoproclamarsi l’unico capo della Chiesa di Inghilterra, sottoscrivendo il cosiddetto Giuramento di Supremazia e fondando la Chiesa anglicana; Moro, in quanto laico, decide di non prestare giuramento e nel 1532 si dimette dalla carica di Cancelliere del Regno.

Due anni dopo, nel 1534 il Parlamento di Westminster approva il Primo atto di successione che si rivela uno strumento nelle mani del re contro i suoi oppositori.  Quest’atto prevedeva che il giuramento di riconoscere i figli nati dal re e da Anna Bolena venisse richiesto soltanto da chi rivestiva un incarico pubblico e tutti coloro che erano sospettati di non appoggiare il re.  Nello stesso anno, Thomas More  viene chiamato a prestare giuramento ma a causa del suo rifiuto viene imprigionato nella Torre di Londra e il 6 luglio 1535, dopo il processo, viene  condannato al patibolo a Tower Hill.

Quattrocento anni dopo la sua morte, nel 1935, Thomas More viene canonizzato dalla Chiesa Cattolica da Papa Pio XI con l’amico e cardinale John Fischer, vescovo di Rochester anch’egli decapitato quindici giorni prima di Thomas More per aver rifiutato di disconoscere il Papato.  Infine, il 31 ottobre 2000 San Thomas More viene anche dichiarato patrono degli statisti e dei politici cattolici da Papa Giovanni Paolo II.