Donne maltrattate, in Lombardia aumentano le richieste d’aiuto

Il dato è allarmante. E sono spesso le cifre, più ancora delle parole, a far emergere fenomeni spesso quasi ignorati.

Solo nel primo trimestre di quest’anno sono state infatti 7.213 le richieste d’aiuto lanciate da parte di donne maltrattate che vivono in Lombardia e raccolte dall’Osservatorio Regionale Antiviolenza (ORA). Un numero decisamente in aumento rispetto a quanto registrato nell’intero 2017, nel corso del quale le richieste furono 5.892, di cui 288 per violenza sessuale.

I contorni del fenomeno stanno ora emergendo grazie all’impegno della Regione che nella passata legislatura ha destinato a sostegno delle reti anti violenza 18 milioni di euro. Una cifra che ha permesso di aumentare il numero dei centri da 21 a 49, passando da una copertura del 37% del territorio sino all’attuale 98,4%. Negli ultimi tre anni sono stati investiti 735.200 euro per l’attivazione di percorsi formativi che hanno interessato oltre duemila persone, fra cui agenti di polizia locale, medici, avvocati, assistenti sociali, operatori delle case rifugio

Questi gli elementi emersi nella conferenza stampa tenuta dall’ assessore regionale alle Politiche per la famiglia, genitorialita’ e pari opportunita’ Silvia Piani, a conclusione della seconda edizione milanese del corso di Formazione sulla violenza di genere per le Forze dell’Ordine sostenuto da Regione Lombardia.

Nell’incontro l’assessore Piani ha parlato del lancio di una:

app’ antiviolenza che “permettera’ alle donne di trovare in tempo reale il centro antiviolenza piu’ vicino a loro, dove poter ricevere un aiuto immediato. L’applicazione, al momento ancora in fase di progetto, sara’ collegata al sito regionale www.nonseidasola.regione.lombardia.it, sara’ georeferenziata e permettera’ di individuare il Centro Anti Violenza piu’ vicino”.

L’assessore ha quindi sottolineato come quest’anno, a novembre, sia in scadenza il piano quadriennale anti violenza: “l’intenzione – ha chiarito – e’ di rivisitarlo per renderlo sempre piu’ attuale e piu’ rappresentativo della realta’”.

 

IL FENOMENO IN LOMBARDIA: IL RAPPORTO 2017

Per quanto riguarda il dettaglio dei dati raccolti da ORA, sono state fornite alcune anticipazioni del rapporto 2017, da cui risulta che la maggior parte dei contatti con gli operatori dei Centri Antiviolenza avviene tramite telefono o messaggio sms (77,1% dei casi). Solo il 14,9% fa seguito a un accesso diretto in sede. C’e’, poi, un 9,4% che vi arriva attraverso i servizi di sostegno o una rete amicale/famigliare.

Le donne prese in carico dai Centri lo scorso anno sono state 1.353, oltre a 282 vittime di violenze sessuali. Il picco piu’ elevato per fascia d’eta’ ha interessato le 35-44enni, con il 32,5% dei casi, seguite dalle 25-34enni con il 24% e dalle 45-51enni con il 20,6%. Per le violenze sessuali il valore più’ elevato si registra tra i 18 e i 24 anni, con il 30,6% dei casi, seguito dalla fascia 25-34 anni con il 23,8% e dalle ragazze sino ai 17 anni con il 23,5%.

 

Commentando questi dati, l’assessore ha sottolineato che:

“il fenomeno e’ attuale, come sta emergendo. Tante donne che si rivolgono ai centri sono spesso dipendenti da chi perpetra nei loro confronti violenza. Circa il 30% sono disoccupate, a queste si aggiunge un 6% di casalinghe. Quasi il 73,8% subiscono violenza psicologica, il 70,5% fisica. Molte hanno figli minori. La vera sfida nella sfida e’ la tutela di questi ragazzini”.

“Infine – ha evidenziato la Piani – e’ importante ricordare che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza si sono conclusi nel 2017 con l’allontanamento dal maltrattante nel 67,2% dei casi, con l’autonomia abitativa delle vittime nel 54,1% e con quella economica nel 61,7%”.