Amazzonia. Nuove ruoli di responsabilità per le religiose

In margine al sinodo sull’Amazzonia si parla di ruoli di responsabilità delle religiose nelle comunità cristiane dell’Amazzonia, e non solo. Tu cosa ne pensi? Enrica

Il contributo delle religiose in terra amazzonica (come del resto quello svolto da tutte le consacrate missionarie sparse nel mondo) all’evangelizzazione è, a dir poco, eroico e profetico, cara Enrica, determinante e straordinario per quelle comunità molto povere di sacerdoti!

Testimoni coraggiose

Lo abbiamo potuto constatare ascoltando le testimonianze di alcune sorelle presenti al Sinodo sull’Amazzoniaimpegnate non solo nella catechesi, nell’istruzione, nella cura dei malati, nella celebrazione domenicale della Parola, nella promozione della donna, ma anche nel “lottare” perché, nella comunità, i ruoli di responsabilità siano condivisi.

Suor Alba Teresa Cediel Castillo, che si è presentata all’assise sinodale come “voce” delle donne indigene, afro-discendenti e contadine, non ha avuto timore di toccare temi scottanti, come la partecipazione delle donne al Sinodo. Quando le è stato chiesto un commento sull’impossibilità delle religiose di votare il documento finale del Sinodo, non ha esitato ad affermare: «Le donne dovrebbero avere un maggiore riconoscimento, a tutti i livelli. Ma non si può premere o forzare. È un cammino. Ci arriveremo».

Nel frattempo queste coraggiose e lungimiranti consacrate continuano il loro servizio, senza temere di alzare la voce a difesa dei poveri e degli oppressi.

Le religiose amministrano i battesimi, ascoltano i peccati

Nell’ambito della pastorale sacramentale il loro impegno è alto; racconta la religiosa: «Amministriamo i Battesimi. Se qualcuno si vuole sposare, siamo testimoni della sua promessa d’amore. Se una persona viene in chiesa e chiede di confessarsi, noi l’ascoltiamo con umiltà anche se non possiamo chiaramente dare l’assoluzione».

La loro testimonianza è profetica: con la ricchezza della propria femminilità, attente ai segni dei tempi, esse osano percorrere, all’interno della stessa Chiesa, vie nuove e totalmente inedite.

Qualcuno arriccerà il naso ascoltando con quale forza, determinazione, “virilità”, ma anche tenerezza esse siano capaci di giocarsi per la causa del Regno, osando quasi l’impossibile.

Una strana preghiera per il Papa

Mi rattrista un poco, tuttavia, constatare che, non sempre, da parte nostra ci la disponibilità a recepirne il messaggio. Mi è capitato, nei giorni scorsi, di leggere una breve preghiera nella quale un fedele chiedeva a Dio il dono dello Spirito santo per il Papa affinché non si lasciasse sviare dalle testimonianze ascoltate al Sinodo!

Non metto in dubbio la retta intenzione di questa persona, ma vi confesso che sono rimasta impressionata e un poco amareggiata!

L’esperienza ecclesiale delle religiose missionarie, di tutti i missionari, e non solo, può diventare ricchezza per tutti noi. Lasciandoci “toccare” e “svegliare” dal loro vissuto, spesso sofferto: anche noi possiamo imparare a vedere “lontano” e a discernere ciò che lo Spirito dice oggi alle nostre Chiese, spesso ingessate e affette da varie forme di clericalismo.

Ben vengano, allora, le testimonianze di queste donne coraggiose!

Ben vengano!