A Romano, il Macs riapre con un percorso espositivo in due tappe

Romano di Lombardia, il Macs riapre con due esposizioni in un percorso artistico. In mostra le opere dedicate a San Luigi Gonzaga e la scultura «Serendipity» di Paolo delle Monache

A Romano, dopo tre mesi di chiusura forzata, il Museo di Arte e Cultura Sacra dallo scorso fine settimana ha riaperto la visita alle proprie collezioni d’arte sacra. Prima condizione, la sicurezza: con la ripartenza, infatti, sono stati introdotti il rispetto delle norme di distanziamento, la sanificazione delle stanze, l’obbligo di mascherina ai visitatori e il percorso di entrata e uscita del museo.

A segnare la riapertura anche due nuove esposizioni: come sottolinea don Tarcisio Tironi, direttore del M.A.C.S. «è una grande gioia ripartire». L’allestimento prevede due esposizioni in un unico percorso artistico.

La prima mostra è dedicata a San Luigi Gonzaga (Castiglione delle Stiviere, 9 marzo 1568 – Roma, 21 giugno 1591), un giovane gesuita che, durante la peste, ha assistito intensamente i malati  e i bisognosi  ed è morto di peste a soli 23 anni. Beatificato nel 1605 e proclamato santo da Papa Benedetto XIII nel 1726, San Luigi Gonzaga è patrono della gioventù cattolica ed è caratterizzato da quattro elementi iconografici: il crocifisso, il giglio, il teschio e il flagello. 
Quest’esposizione  si trova nella Sala Tadini del M.A.C.S. e sono visibili otto opere realizzate, dal 1700 agli inizi del 1900, che testimoniano quanto fosse diffusa tra la popolazione romanese la devozione al giovane santo di Castiglione delle Stiviere.  Queste opere sono: due statue in legno, di grandi dimensioni, di artisti ignoti risalenti rispettivamente a inizio ‘700 e l’altra ai primi anni del ‘900 (ai piedi di quest’ultima ci sono  quattro angioletti di cui due senza le ali); due piccole sculture “sotto campana di vetro” usate per la devozione familiare verso San Luigi Gonzaga e realizzate nel XIX secolo; una grande tela dei primi anni del ‘900, da autore ignoto, che serviva per coprire la statua del santo in tempo di quaresima e utilizzata per le preghiere particolari dette «la scoperta»; due dipinti a olio su tela (un ovale dei primi anni del ‘700  dentro una cornice rettangolare e una tela di fine ‘800); e una oleografia quale oggetto di grande devozione popolare che si trovava all’interno di case di contadini e operai.

Nella seconda esposizione i visitatori potranno ammirare una creazione dell’affermato scultore romano Paolo delle Monache posta sotto il portico; attualmente è in deposito al M.A.C.S. grazie alla concessione dell’autore e alla lungimiranza della «Galleria Ceribelli».  L’opera è intitolata «Serendipity» che significa, come spiega don Tarcisio Tironi, «la sorpresa della vita». Realizzata nel 2010, questa scultura  è un enorme cilindro in bronzo con un diametro di 80 centimetri, alta quasi tre metri e ha un’apertura  interna; qui c’è un uomo in miniatura circondato da un paesaggio urbano.
Inoltre, sull’esterno della stessa, l’artista Paolo delle Monache ha realizzato numerosi monumenti stilizzati che richiamano varie città italiane come Firenze, Pisa, Roma e Venezia; con queste forme, lo scultore vuole rappresentare  i ricordi nei quali ognuno di noi è immerso mentre l’apertura, creata dentro l’opera,  vuole sottolineare che l’uomo non deve vivere solo di ricordi ma, come dice don Tarcisio Tironi, «la vita continua».

Questo percorso artistico si potrà visitare fino a fine luglio ogni sabato e domenica, dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15 alle 18.30, donando all’ingresso un’offerta libera a sostegno delle attività museali.
L’accesso alle visite sarà programmato nel rispetto delle regole: non oltre cinque persone ogni 30 minuti, la prenotazione non sarà obbligatoria ma consigliata (telefono: 0363 902507 o mail: info@arteculturasacra.com) e si dovranno rispettare le normative e le misure anti –contagio cioé l’obbligo della mascherina, non accedere in caso di una temperatura corporea superiore a 37,5°C, rispettare la distanza interpersonale di sicurezza di un metro e mezzo e usare i dispositivi igienizzanti messi a disposizione dal museo.