C’era una volta una bimba piccola piccola

C’era una volta una bimba piccola piccola. Così piccola che i vestiti le stavano sempre larghi, così piccola che nella cartella della scuola poteva lei stessa entrarci. Così piccola che era impossibile non guardarla con tenerezza quando ti saltellava accanto, con le sue scarpette minuscole rosa, le mollettine tra i capelli, la mascherina a coprirle il viso fino agli occhi.

Poi quella bimba ti guardava dritta negli occhi e iniziava a parlare, a parlare, a parlare. Non si fermava più. E accadeva la magia. All’improvviso diventava grande grande. Grande come un’esploratrice capace di creare ad ogni passo un nuovo mondo fantastico. Grande come chi la sa lunga e può convincerti d’ogni cosa. Grande come chi non molla, tenacemente, testardamente, ostinatamente. Grande come chi fa domande che presuppongono risposte difficili o impossibili. Grande come un gigante buono che quando si arrabbia urla, minaccia di calpestarti, ma finisce coll’inciampare.

Perché, alla fin fine, era una bimba. Intelligente, furba, piena di fantasia, assetata di stimoli. Ma pur sempre una bimba. Bisognosa di affetto e di attenzioni, fragile, delicata. Una bimba che, a nemmeno sei anni, a scuola un bel giorno disse alla maestra d’avere il mal di pancia. Erano i tempi del Covid, le mamme venivano chiamate subito al minimo segnale di malessere, malore e malumore. Le mamme correvano, ansiose, a riprendersi i figli. Lo fece anche la mamma della bimba, che chiuse il progetto al quale stava lavorando, lasciò il suo ufficio, corse a scuola da lei.

La bimba appena la vide le corse tra le braccia, la strinse forte e le disse serafica: “Mamma, non è vero che ho il mal di pancia. Ho solo voglia di star con te”. La mamma sorrise. Pensò a tutto il lavoro che aveva lasciato in sospeso, pensò alle giornate che scivolano via tra le dita, un po’ si arrabbiò, poi strinse la sua bimba e la portò a casa. Era una bimba piccola piccola. Ma dall’oggi al domani sarebbe crescita. Tanto, troppo. E ogni coccola regalata andava custodita, come un prezioso tesoro.