Mi imprimevo nel cuore i tuoi occhi, sapevo che saresti cambiato. Imparerò a lasciarti andare

Ricordo perfettamente quando ti fissavo cercando di imprimermi i tuoi occhi, il tuo sguardo, nella mente. “Cambieranno. Non torneranno. Riempitene il cuore”.

Quegli occhi di bimbo neonato che ti guardano dolci mentre le guance si riempiono di latte. La poppata, la pace, quell’attimo in cui tutto si ferma, lui ti guarda e sei il suo mondo. La fatica, i dubbi, le insicurezze, ogni pensiero pesante si cancella. Ho sempre avuto forte la consapevolezza del tempo che fugge, del cambiamento ineluttabile. Non sono riuscita a elaborarlo alla perfezione, ma ho imparato a gestirlo. Assaporando ogni attimo, con qualche lacrima annessa.

E davvero, quegli occhi se ne sono andati. Nel giro di qualche mese. Sono diventati meno tondi e più vispi, lo sguardo si è fatto più attento e selettivo. La dolcezza è rimasta, ma più nel sorriso, nei modi, negli abbracci. E’ traslata, di pari passo col passare degli anni. Sei diventato un bimbo infaticabile e pieno d’energia, poi un ragazzino intelligente, capace di farsi voler bene, affettuoso.

Non mi guardi più così. L’adolescenza bussa alle porte e i tuoi occhi ne sono lo specchio. Mettono il broncio, lanciano moniti. La mamma non è più l’intero mondo, serve altro. Gli amici, lo sport, la scuola, i nonni, la sorella, il cane, i sogni da realizzare.

Mi hai insegnato che il cambiamento non si può fare altro che accettarlo, affrontarlo, conoscerlo, accompagnarlo. C’è. E’ la vita. E quel bimbo che tenevo in braccio poco tempo fa ora è quasi più alto di me, coltiva propri desideri, cresce in consapevolezza, sa spiazzarti con sagge risposte.

Ora arriva la prova più difficile: imparare a lasciarti andare. Farti navigare, verso un’orizzonte che non si può governare. Lasciarti diventare uomo. Vederti allontanare. Solo una cosa ti chiedo: non smettere mai di abbracciarmi. Con quei tuoi abbracci che stringono forte da far mancare il fiato.