Godcity a Milano

A Milano da oggi a domenica c’è Bookcity, manifestazione culturale dedicata ai libri e alla lettura, con oltre 1.200 ospiti e autori. A Bergamo l’atmosfera si sente di riflesso: per esempio domenica 24 arriva alla libreria Ibs di Bergamo Glenn Cooper, a presentare il suo ultimo bestseller «Il calice della vita» (Nord)  romanzone storico che attinge parecchio alle avventure dei templari e alle storie sulla ricerca del Santo Graal.

Ma all’interno di questa manifestazione, che contiene un po’ di tutto, si inserisce quest’anno anche «Godcity», una rassegna di riferimento sul dibattito culturale a tema religioso, organizzata dalla Fondazione Ambrosianeum e dalla Fondazione per le scienze religiose (Fscire) «Giovanni XXIII» di Bologna. Appuntamenti (la sede è quella dell’Ambrosianeum, via delle Ore 3) che toccano temi legati alla spiritualità ce ne sono anche nel programma «principale» della manifestazione, ma qui c’è qualcosa di più, come spiega il presidente dell’Ambrosianeum Marco Garzonio: «Proponiamo un programma organico, distribuito su quattro giorni. Tratteremo anche questioni delicate come il rapporto tra Chiesa e fascismo oppure il rapporto con l’Islam, proponendo una riflessione che aiuti a capirlo». L’obiettivo di fondo è creare uno spazio per pensare, riflettere, parlarsi, ascoltare.

Sotto i riflettori alcuni personaggi che hanno segnato la storia di Milano e dell’Italia: «Persone – continua Garzonio – che hanno testimoniato che il Vangelo è ancora credibile, praticabile e spendibile con gli uomini». A partire da Giuseppe Lazzati, intellettuale, educatore, personaggio straordinario, punto di riferimento per intere generazioni, membro dell’assemblea costituente, a cui arrivò dopo la prigionia in Germania, «uomo che è riuscito a mantenere una fedeltà e un’originalità nel vivere la vita quotidiana che l’ha portato a essere un professore e un rettore sempre disponibile a mettersi in gioco».

Tra i numerosi appuntamenti ce n’è anche uno dedicato a Giovanni XXIII: lo storico della chiesa Alberto Melloni, direttore di Fscire, sarà presente a diversi incontri, tra cui quello di presentazione dell’enciclopedia costantiniana su religione e potere (da Costantino a Putin) da lui curata e realizzata dall’Istituto Treccani in collaborazione con la Fondazione Giovanni XXIII, sotto l’alto patronato della presidenza della Repubblica, in occasione del diciassettesimo centenario dell’editto di Milano. A questa presentazione ne seguiranno altre, tra cui una alla veneranda fabbrica del Duomo, a Oxford e ad Heildelberg; delle prime due copie sarà fatto dono al cardinale Scola e al patriarca Bartolomeo. «Domenica pomeriggio – spiega Melloni – presenteremo con il maestro Haim Baharier i dieci volumi dei diari di Giovanni XXIII. Si tratta di documenti rimasti per molto tempo in ombra, finché nel 1993 Wojtyla decise di aprirli e così facemmo l’edizione critica. Sono i diari che Roncalli tenne dall’età di 14 anni fino alla morte. C’interessa l’aspetto spirituale, il modo in cui un uomo credente racconta il suo rapporto con Dio con sobrietà e in maniera molto particolare: non si tratta di autocoscienza, né di resoconto storico, perché lo scopo era quello d’imparare il grande esercizio ascetico del controllo di sé. Una grande istituzione italiana ha deciso di regalare 300 copie alle grandi biblioteche del mondo». Di notevole rilevanza anche l’anteprima del volume in uscita nel 2014 sull’analfabetismo religioso in Italia, realizzato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, alla cui presentazione parteciperà anche il console d’Egitto. «L’obiettivo – dice Melloni – è riflettere non tanto sulla sociologia “da rotocalchi” ma sulla dimensione storica, sul fatto che il cattolicesimo ha creduto che mantenere una certa noncuranza verso la cultura religiosa non avrebbe provocato alcuna conseguenza». A completare il ricco programma, approfondimenti su Papa Francesco, Martini e Dossetti. «Il Dossetti politico è di grande attualità – conclude Melloni – perché nel 1994-1996 si batté contro l’idea di smembrare la Costituzione, ma lui credeva alla sua difesa e anche al suo sviluppo. Penso che i cattolici abbiano reso un servizio enorme al Paese non quando hanno detto che di alcune cose non si poteva parlare, ma quando hanno detto che ci sono cose che interessano tutti e che su queste avevano qualcosa da dire».