Lo ha fatto il Papa

Domenica scorsa Papa Francesco ha battezzato la figlioletta di una coppia sposata solo civilmente. I giornali hanno parlato molto più di questo particolare che di tutto il resto. «Bisogna essere strani per fare notizia. La norma è fuori gioco», ha commentato un mio amico. Ha un po’ ragione ma lo stesso amico poi riconosce che, in effetti, non è certo il Papa che ha voluto quella notizia e se quella notizia ha avuto quel rilievo è che anche la Chiesa ha contribuito di suo a dargliene. Nel senso che il battesimo dato ai figli di coppie non sposate in Chiesa ha fatto discutere. E fa discutere tuttora.

«LO FACCIAMO DA SEMPRE»

In effetti, dopo il battesimo di domenica scorsa nella Cappella Sistina, da diverse parti, si è commentato e discusso. Nella trasmissione mattutina del primo programma radiofonico “Prima di tutto” di qualche giorno fa, è stata citata la testimonianza di un prete, «un prete di campagna», come si definiva l’interessato, il quale faceva notare che il Papa non ha fatto nulla di speciale e aggiungeva: «noi lo facciamo da sempre». Nel dibattito che ne seguiva, qualcuno contestava la contestazione. Nel senso che, si osservava, non è vero che lo fanno tutti i preti e non è vero che lo fanno da sempre.

Sembra un semplice caso di disciplina ecclesiastica. Ma non è così semplice. Intanto, molti non fanno battezzare i loro figli, alcuni anche che si sono sposati regolarmente in chiesa. E molti di quelli che fanno battezzare i loro figli sono in situazione familiare “irregolare”: conviventi, risposati, sposati civilmente. La linea “dura” che, pare, qualche prete segue ancora, afferma una verità semplice: la fede deve tradursi nella vita e la traduzione nella vita si verifica con i gesti espliciti della fede. Chi segue questa linea dice di fatto che un cristiano convivente è un po’ meno cristiano di uno che si è sposato in chiesa.

DIO E LA COSCIENZA

Il gesto di Papa Francesco mi sembra che sia una implicita risposta a questa posizione. E mi sembra che quanto avvenuto domenica (e che avviene in molte parrocchie: altrimenti, tra poco, non si dovrebbe battezzare più nessuno) sia a sua volta una risposta. Primo. Il diritto del bambino ad avere il battesimo è più grande dei meriti o demeriti dei suoi genitori. Il figlio, oltretutto, non è proprietà privata dei genitori, e questi non possono fare di lui quello che vogliono, ma dovrebbero volere ciò che devono. E se sono credenti devono volere il suo bene spirituale, cioè il suo battesimo. Secondo. Anche verso i genitori, i loro eventuali sbagli, nessuno può dare un giudizio definitivo. Nella coscienza di una persona ci entra, in maniera risolutiva, solo Dio e nessun altro, neanche il Papa. La Chiesa prende atto che quei due genitori intendono educare alla fede il loro bambino e concede, deve concedere, il battesimo.

Anche perché adesso si ha in mano l’argomento che taglia la testa al toro: lo ha fatto il Papa. A meno che – dubbio atroce – qualcuno non abbia notizia di gente che, qua e là nella Chiesa, pretende di essere più cattolica del Papa.

IL TUO PARERE

Bel problema, questo, nelle nostre parrocchie… Racconta qualcosa. Come ci si comporta dalle tue parti?