Ecco don Bosco

«Egli andava quasi ogni giorno a visitarli in mezzo ai lavori, nelle botteghe e nelle fabbriche, e quivi rivolgeva una parola ad uno, una domanda ad un altro, dava un segno di benevolenza a questo, faceva un regalo a quello, e tutti lasciava con una gioia indicibile». Don Bosco era così: andava a cercare i suoi giovani là dove erano. E questo suo viaggio continua idealmente anche oggi.
L’urna con la reliquia del suo braccio destro, il braccio della benedizione di don Bosco, sarà nella diocesi di Bergamo dal 7 al 9 febbraio. Ci sarà, prima di tutto, una speciale tappa la mattina del 7 a Urgnano, dove è nata la donna che ha ottenuto la guarigione per intercessione di don Bosco: «Un miracolo – spiega don Elio Cesari, della famiglia salesiana, che sta accompagnando questo pellegrinaggio – che insieme a un altro ha permesso la canonizzazione di don Bosco, quindi questa sosta ha un significato particolare». L’urna sarà accolta all’oratorio dai bambini e dai ragazzi del paese, e poi scortata fino alla chiesa parrocchiale dove alle 8,30 sarà celebrata la Messa.
Venerdì alle 11 l’urna arriverà al Patronato San Vincenzo. Un altro luogo che ha una profonda familiarità con San Giovanni Bosco, perché è proprio a lui che si ispirava il suo fondatore, don Bepo Vavassori, che è stato padre, maestro di vita, educatore per tanti giovani bergamaschi. Ci sarà un momento di festa e l’urna sarà collocata nella chiesa della struttura. Ci sarà anche il dirigente scolastico provinciale Patrizia Graziani. Nel pomeriggio sarà possibile visitare l’urna di don Bosco liberamente. Nel pomeriggio alle 18 è previsto un momento di riflessione alla Casa del Giovane: una tavola rotonda su «Oratorio, famiglia e scuola per una comunità educante». Sono stati invitati Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia, e don Domenico Ricca, cappellano salesiano del carcere minorile di Torino. Il tema delle carceri e dei “ragazzi difficili” era particolarmente caro a don Bosco: «Proprio dalla sua esperienza di cappellano – sottolinea don Elio – ha ricavato lo stimolo ad occuparsi della formazione dei giovani». Coordina don Emanuele Poletti, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale dell’età evolutiva, che approfondirà in particolare l’attività degli oratori bergamaschi, alla luce della lezione di don Bosco. Alle 20,30 ci sarà una veglia di preghiera nella chiesa del Patronato, sulla traccia «L’educazione è cosa di cuore».
La giornata di sabato 8 febbraio sarà dedicata in particolare ai bambini e ai ragazzi degli oratori. L’urna sarà trasferita in Seminario, dove arriverà alle 9. Nella chiesa ipogea appuntamento alle 10 per un incontro sul tema «Tutto io darei per guadagnare il cuore dei giovani». Alle 16 ci sarà una preghiera e riflessione per i più piccoli che avrà come filo conduttore «Ho fatto un sogno», a cura delle medie del Seminario e Upee. «L’attività di don Bosco –sottolinea don Emanuele – è iniziata come un sogno. È importante saper sognare in grande. È una provocazione anche per noi, per quest’epoca in cui l’educazione continua ad essere un’emergenza, anche se in questi ultimi anni la crisi economica ha chiamato molte energie altrove».
Sono già oltre tremila le prenotazioni per l’appuntamento in Seminario, perciò non è più possibile iscriversi. Dopo l’incontro merenda in seminario e uno spettacolo dei Barabba’s clown di Arese. Alle 20,30 fiaccolata e preghiera per adolescenti e giovani con il vescovo Francesco Beschi. L’urna sarà portata in processione dal Seminario alla Cattedrale. Domenica 9 febbraio, alle 10,30 in Cattedrale Messa solenne presieduta dal vescovo Beschi. E subito dopo ci sarà ancora un po’ di tempo per la visita libera dei fedeli. L’urna sarà accompagnata nei suoi spostamenti da una mostra: una serie di pannelli illustra la vita e la figura di San Giovanni Bosco.
Il pellegrinaggio dell’urna arriva a Bergamo dopo un lungo, lunghissimo viaggio che l’ha portata in giro per il mondo: «Abbiamo attraversato regioni lontane, molto diverse tra loro – spiega don Elio -, dall’Europa all’Africa all’India. Non è stato sempre facile, ma la presenza di don Bosco ha rappresentato sempre un segno forte». Il pellegrinaggio, avviato nel 2009 come attività di preparazione alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di don Bosco nel 2015, continuerà fino alla fine di febbraio. L’ultima tappa italiana è a Pavia. «C’è sempre moltissima gente intorno a don Bosco – sottolinea don Elio – anche molto al di là delle nostre attese. È un santo profondamente attuale, con la sua grande attenzione ai giovani, che anche oggi come ai suoi tempi vivono momenti di grave difficoltà. In don Bosco, poi, l’immagine della santità è legata alla gioia, all’allegria».
I salesiani, sulla traccia di don Bosco, anche oggi particolarmente vicini ai giovani, hanno pensato a tutto: c’è un sito ricchissimo di materiali sul pellegrinaggio dell’urna, www.donboscoèqui.it. E c’è poi una app gratuita, nelle versioni per dispositivi Mac e Android, don Bosco è qui: contiene, oltre a una serie di informazioni utili su don Bosco, materiali di approfondimento, fotografie, video, la localizzazione in tempo reale degli spostamenti dell’urna e i libretti per seguire le celebrazioni legate al suo passaggio. Altre informazioni sull’evento si possono trovare su www.oratoribg.it.